Viviamo perennemente connessi, consultiamo le app per decidere cosa cucinare, come smaltire, dove andare in vacanza; abbiamo amici virtuali più che amici in carne e ossa, siamo appesi al numero dei like, delle visualizzazioni, della popolarità virtuale. Senz’altro, la nostra, è una società aperta e informata, ma qualche difettuccio, ora, si nota. Esempi: conduciamo vite multitasking, siamo più superficiali, le nostre esistenze sono sempre più sotto gli occhi di tutti e la notizia più allarmante è che i giganti del web continuano a colonizzare ogni cosa. Nel suo ultimo saggio Rete padrona, Federico Rampini, che ha vissuto nella Silicon Valley nei primi tempi della new economy e ha sempre seguito con attenzione i temi del digitale e della rete, si chiede: è giusto mettere nelle mani di pochi giganti del web le nostre esistenze? È giusto che le nostre vite intime, professionali, politiche siano affidate alle aziende digitali? E che succederebbe se dovessimo scoprire che alcune di loro sono diventate davvero cattive?