”Questo è il momento delle donne cornute, io sono stata la prima donna cornuta dello spettacolo, mi sono sentita l’imperatrice della cornute ma non ero contenta”. A parlare così all’Adnkronos è l’ex moglie di Maurizio Costanzo. Dichiarazioni che sono arrivate quasi per necessità: ”dopo aver visto il documentario di Ilary Blasi ‘Unica’, in onda su Netflix, e dopo lo sfogo di Belen Rodriguez a ‘Domenica In’ su Rai1”. Un dolore, il tradimento da parte del marito, che ha portato dentro di sé.
Con fatica e per paura. ”Io non ho mai raccontato la mia storia pubblicamente, non solo per signorilità ma anche perché temevo tante cose. Maurizio era un uomo di potere perciò mi sono tenuta il mio dolore senza mai parlarne con le televisioni o con i giornali, ma siccome la gente aveva capito come fossero andate le cose non era poi così importante che lo spiegassi io”.
Marta Flavi: “Maurizio Costanzo mi tradiva: non l’ho mai detto”
Tra lei e Ilary Blasi vede delle similitudini: “Quando fui tradita c’è stato un voltafaccia totale, tutti hanno fatto finta di guardare da un’altra parte, come è successo a Ilary. Totti era il re di Roma per cui nessuno sostenne Ilary, stessa cosa fecero con me’. Alcuni smisero addirittura di salutarmi – sottolinea – perché quello potente era Maurizio. Però devo dire che da allora la mia vita è andata molto meglio, la mia carriera sicuramente no, ma va benissimo anche così”.
A parlare così è Marta Flavi, terza moglie di Costanzo dopo Lori Sammartino e Flaminia Morandi (e prima di Maria De Filippi), che con il conduttore ha vissuto appena un anno di matrimonio. Dopo anni, a questo punto apparentemente, felici tra il 1986 e il 1988 anni in cui si conoscono e si frequentano, nel 1989 arriva il matrimonio che naufraga un anno dopo e si chiude con il divorzio nel 1995. “Nonostante tutto sono una donna serena e non sono mai andata in depressione, le corna bisogna portale con una certa signorilità”, racconta ancora Flavi.
Flavi che era riuscita a perdonare Costanzo: “Avevamo fatto la pace. Quando è morto mi è dispiaciuto molto perché è una persona a cui ho voluto molto bene. Al funerale non c’ero? Non amo farmi pubblicità approfittando di un momento di dolore – afferma – andare al funerale non avrebbe portato a niente di buono, per cui ho preferito fargli dire una messa e ho pregato per lui. Questo è stato il mio saluto a Maurizio”.