Omicidio di Giulia Cecchettin, il biglietto sulla sua tomba. Nella giornata dell’1 dicembre c’è anche stato il lunghissimo interrogatorio di 9 ore di Filippo Turetta, il quale ha pianto davanti al pm e ha detto “che qualcosa gli è scattato nella testa”. Ma si è anche silenziato in diverse occasioni, ammettendo di non ricordare alcuni particolari di quanto successo l’11 novembre scorso, quando ha deciso di stroncare per sempre la giovanissima vita dell’ex fidanzata,, trovata morta nelle acque del lago Barcis.
Il messaggio sulla tomba di Giulia Cecchettin dopo i funerali. Il caso di femminicidio continua a essere ampiamente discusso: la scomparsa della giovane studentessa di appena 22 anni lascia ancora riflettere su molti aspetti sollevati dal caso. “Ho voluto vederla, la prima volta le ho toccato una gamba. Avevo il desiderio di stringere le sue mani fasciate. Prima che chiudessero la bara, ci sono riuscito. È stata dura, ma l’ho sentita vicina come non mai”, sono state le parole di papà Gino Cecchettin rilasciate nel corso di un’intervista con Walter Veltroni per il Corriere della Sera.
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Il messaggio sulla tomba di Giulia Cecchettin dopo i funerali
Gino ha poi aggiunto: “Il dolore ce l’ho e mi accompagnerà. Ma ciò che mi preme ora è fare in modo che, finita l’emozione, non ci si torni ad assopire: noi italiani siamo bravi ad avere slanci civili, ma siamo anche capaci di dimenticare in fretta. La violenza non è un problema di altri. Prendi le due famiglie coinvolte: due ragazzi universitari, sembra in un ambiente al riparo, invece no”. Grande dignità nelle parole e negli occhi di Gino che ha rivolto anche alcune considerazioni ai genitori dell’assassino della figlia: “Per i genitori di Filippo non provo odio, Io ho già ricominciato a camminare, per loro sarà più difficile. Li abbraccio virtualmente: hanno avuto, se possibile, una disgrazia più atroce della mia”.
E adesso sulla tomba di Giulia Cecchettin al cimitero di Saonara (Padova) anche un biglietto che così recita: “Scusa Giulia se non siamo riusciti a proteggerti”. La tomba di Giulia è poco distante da quella della madre Monica, venuta a mancare solo un anno fa. La sepoltura della giovane vittima di femminicidio è interamente ricoperta di fiori, ma anche oggetti. Il pellegrinaggio continua a ogni ora e sono in molti a dedicare a Giulia una preghiera o un pensiero.
E oggi più che mai continuano dunque a riecheggiare le parole di papà Gino che seppur nel proprio dolore non dimentica mai di rivolgersi alla comunità con pensieri lucidi e messaggi di speranza: “Il rumore del campanello ci deve mantenere svegli e farci chiedere cos’abbiamo fatto per far finire i femminicidi. E io voglio dedicare la mia vita a far sì che non ci sia un’altra Giulia”.