“Ditemi solo una cosa“. Filippo Turetta, la prima notte in carcere. È successo al suo rientro in Italia. Com’è noto infatti, il giovane accusato dell’omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin è rientrato all’interno dei confini nazionali dopo essere scappato in Germania con la sua auto. Così, il 25 novembre, all’aeroporto Marco Polo di Venezia, Turetta è stato trasferito al carcere Motorio di Verona. Da quello che si sa, Filippo Turetta ha trascorso la sua prima notte nel carcere di Verona.
>> Filippo Turetta, il particolare inquietante alla consegna in Italia
Filippo Turetta ha avuto un incontro con uno psichiatra durante il primo pomeriggio e dopo l’incontro col suo avvocato, il giovane è stato spostato nel reparto infermeria. Turetta sarà quindi sottoposto alle valutazioni psicologiche e psichiatriche per poi essere trasferito nella sezione ‘protetti’. La stessa zona si usa per le persone a “forte riprovazione sociale” che, a loro tutela, “non devono avere contatti con persone in carcere per altre tipologie di reati”.

“Ditemi solo una cosa”. Filippo Turetta, la prima notte in carcere
Turetta ancora una volta, dopo il carcere tedesco, è sorvegliato a vista dagli agenti di polizia penitenziaria perchè molti temono gesti autolesionistici. Il giovane è stato definito dal suo legale “provato, disorientato”, ma anche “assente, rassegnato alla sua condizione, silenzioso”. “Quando potrò vedere i miei genitori?”, avrebbe detto Filippo Turetta ai poliziotti.

Filippo Turetta “è adeguatamente assistito e protetto in un carcere di grande sicurezza, tranquillante anche dal punto di vista della sorveglianza contro atti e situazioni suscettibili di degenerare”, ha raccontato ai giornalisti l’avvocato Giovanni Caruso. E ancora: “Non sono un esperto ma ho avuto un’interlocuzione accettabilmente comprensibile. Il ragazzo non ha detto sostanzialmente nulla, non abbiamo affrontato i dettagli.

Di fronte a una vicenda così drammatica e tragica c’è stato un momento di presentazione reciproca, che è indispensabile sul piano umano prima ancora che tecnico”. Il ragazzo quindi sarà ascoltato nelle prossime ore dal magistrato e si vedrà come avrà intenzione di muoversi dal punto di vista legale.
Leggi anche: Inferno sulla provinciale, gravissimo incidente frontale: le auto ridotte ad un cumulo di lamiere