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“Per lei bruciate tutto”. Morte Giulia Cecchettin, la sorella Elena decide di parlare in diretta

  • Italia
“Devo dire una cosa”, parla la sorella di Giulia Cecchettin

“Devo dire una cosa”, parla la sorella di Giulia Cecchettin in diretta tv. Elena ha preso la parola durante l’ultima diretta di Dritto e Rovescio, il programma condotto da Paolo Del Debbio. La ragazza, con molta calma, è voluta intervenire per dire che le stava particolarmente a cuore. “Io voglio lanciare un messaggio e spero che possa raggiungere più persone possibile. In questi giorni si è sentito parlare di Turetta e molte persone lo hanno additato come un mostro, come un malato”.

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Poi dice Elena Cecchettin: “Ma lui mostro non è, perché mostro è l’eccezione alla società. Mostro è quello che esce dai canoni normali della nostra società. Ma lui è un figlio sano della società patriarcale che è pregna della cultura dello stupro. La cultura dello stupr0 è quell’insieme di azioni che sono volte a limitare la libertà della donna. Come controllare un telefono, come essere possessivi o fare catcalling. È una struttura che beneficia tutti gli uomini”.

“Devo dire una cosa”, parla la sorella di Giulia Cecchettin


“Devo dire una cosa”, parla la sorella di Giulia Cecchettin in diretta tv

Elena Cecchettin ha poi detto: “Non tutti gli uomini sono cattivi mi viene detto spasso. Sì, è vero. Ma in questo caso sono tutti uomini e tutti gli uomini trattano benefici da questo tipo di società. Quindi tutti gli uomini devono essere attenti. Devono richiamare l’amico che fa catcalling ai passanti, devono richiamare il collega che controlla il telefono alla ragazza. Dovete essere ostili a questi comportamenti che possono sembrare delle banalità ma sono il preludio del femminicidio”.

“Devo dire una cosa”, parla la sorella di Giulia Cecchettin

Poi racconta Elena Cecchettin: “Il femminicidio non è un delitto passionale. Il femminicidio è un delitto di potere. Il femminicidio è un omicidio di Stato perché lo Stato non ci tutela e non ci protegge. Bisogna prevedere un’educazione sessuale e affettiva in maniera da prevenire queste cose. Bisogna finanziare i centri antiviolenza in modo tale che se le persone devono chiedere aiuto siano in grado di farlo”.

“Devo dire una cosa”, parla la sorella di Giulia Cecchettin

“E per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto”, conclude la sorella di Giulia Cecchettin. Parole che chiaramente non hanno che trovato grande consenso trasversale da parte di tutta Italia, ancora ancorata, purtroppo, ad una concezione antica, patriarcale senza dubbio. Ma bisogna sempre ricordarsi, che per fortuna Turetta l’eccezione lo è: il mostro lo è stato.

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