Lutto nella televisione, la grande attrice si è spenta. Carriera incredibile con decine di pellicole all’attivo, le sue interpretazioni hanno interessato 50 anni. A dare la notizia è stato il figlio, spiegando che il decesso è avvenuto per cause naturali. Per raccontarla non basterebbe un libro. Dal teatro al cinema, alla tv la sua carriera davanti alla macchina da prese era iniziata nel 1980 con un’apparizione come ospite nel ruolo di Miss Mason in La casa nella prateria.
Dà lì una lunga ascesa ed un talento che non ha tardato ad uscire fuori come ricordano i suoi fan che oggi la piangono. Tanti i messaggi che in queste ore si stanno susseguendo, tra chi la ricorda in serie tv di successo e chi, ne ricorda le caratteristiche umane prima che professionali.
Morta Elizabeth Hoffman, l’attrice di ‘Sisters’ morta a 97 anni
E c’è chi chiede le ragioni di perché solo nelle ore scorse è stata ufficializzata la sua morte, avvenuta nella sua casa di Malibu lo scorso 21 agosto. Risposta sembra essere il desiderio di riservatezza della famiglia ed espresso dalla stessa Catherine Hoffman. Dopo l’esordio con La Casa nella prateria ha partecipato a diverse puntate di The A-Team e The Greatest American Hero.
Ha poi interpretato la First Lady Eleanor Roosevelt nella miniserie del 1983 The Winds of War (riprendendo il ruolo in War and Remembrance del 1988), un ruolo che in seguito ha detto era quello che risuonava di più con lei. Successivamente ha avuto ruoli ricorrenti in Matlock e Thirtysomething, e per sei stagioni ha recitato come co-protagonista in Sisters della NBC nei panni di Bea, la matriarca della famiglia.
Sul grande schermo Hoffman è apparso nel film sul disastro vulcanico del 1997 Dante’s Peak, con Pierce Brosnan. E Stargate che segnato il suo ruolo finale sullo schermo, è tornata sul palco prima di ritirarsi. “Sono stato così fortunata ad aver interpretato così tanti [personaggi] – raccontava – Ho interpretato Tennessee Williams in “Streetcar [Named Desire]” e ho interpretato quattro delle sue opere. Arthur Miller e Cechov. Virginia Woolf. Sono stato così privilegiata. Spero di aver infuso in queste cose tutta l’onestà possibile. Ho sempre lavorato per questo obiettivo”.