Sono tutti sotto choc per il terribile incidente di Mestre (Venezia), che ha coinvolto un autobus provocando la morte di 21 persone e il ferimento di altre 15. A perdere la vita anche l’autista del mezzo, un 40enne italiano di nome Alberto Rizzotto, oltre anche a due bambini e a un’adolescente. In totale sono deceduti tutti cittadini stranieri, tra cui 5 originari dell’Ucraina, uno della Germania, uno della Francia e uno della Croazia. Sono ancora da identificare gli altri deceduti.
Una scena apocalittica, così è stata descritta da tutti, infatti l’incidente di Mestre è stato davvero devastante. L’autobus è precipitato giù da un cavalcavia distruggendo il guardrail, ed è caduto nel vuoto per 30 metri non lontano dalla stazione ferroviaria. Tutti i feriti sono stati trasportati nei vari ospedali e ora è arrivata anche una testimonianza da brividi da parte di una persona che ha assistito a questo tragico evento.
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Incidente Mestre, autobus precipita causando 21 morti: le parole di un testimone
Dopo il gravissimo incidente stradale che ha scosso Mestre ma anche l’Italia intera, con la notizia arrivata poi anche a livello internazionale, si è subito cercato di capire cosa fosse successo all’autobus. Le indagini sono in corso, ma non si esclude anche l’ipotesi che il conducente abbia avuto un malore improvviso. Intanto, il 118 del Veneto ha fatto sapere di essere al lavoro per l’identificazione di altre 14 vittime e anche di 4 feriti, le cui generalità sono ancora sconosciute.
Intercettato da La Presse, un testimone del sinistro di nome Leonardo ha raccontato quei momenti angoscianti: “Ho sentito una forte frenata, pensavo che fosse un treno. Poi il rumore dell’impatto, un tonfo. Mi sono allarmato e affacciandomi ho visto il fumo e sentito persone urlare aiuto. Mentre stavo raggiungendo l’autobus, le urla si sono trasformate in un silenzio tombale raccapricciante, che mi ha bloccato il sangue”.
Infine, il testimone ha aggiunto all’agenzia di stampa: “Volevo aiutare, ma sono stato bloccato da un mio amico e da una poliziotta, perché l’autobus era ancora in fiamme e a rischio di esplosione. Sono poi rimasto lì fino all’arrivo dei soccorsi, che sono arrivati dopo una ventina di minuti”. Immagini che ovviamente non potrà mai dimenticare.