Una storia terribile, un calvario iniziato quando il bimbo aveva solo 10 anni. A quanto si apprende, e riportano i media locali, tutto è partito nella sala operatoria di un ospedale dove il bambino era stato portato per essere sottoposto alla circoncisione. La circoncisione è per definizione una metodica chirurgica volta all’asportazione totale del prepuzio, la porzione cutanea che riveste il glande del pene. La circoncisione rappresenta una pratica rituale particolarmente diffusa.
In alcune tribù africane e fra i popoli di religione ebraica ed islamica. Qualora non abbia finalità religiose si tratta di un atto medico unicamente volto a risolvere delle problematiche di salute. Una pratica quindi che i medici eseguono in maniera routinaria ma stavolta qualcosa è andato storto.
Malesia, circoncisione sbagliata: evirato a 10 anni
L’incapacità dei medici dell’ospedale locale nella città natale del ragazzo Kuala Lipis, in Malesia, è finita con costargli la perdita di circa il 90% del pene. A raccontare la storia e quello che è successo dopo è il Daily Mail che spiega come: “Dopo la mutilazione, è stata presa la decisione di trasferire il ragazzo all’spedale di Selayang dove chirurghi più qualificati avrebbero potuto tentare di correggere l’orribile lavoro. Tuttavia, ogni speranza di riattaccare il pene al ragazzo è stata resa vana da un ritardo di oltre dieci ore”.
Il ragazzo è stato costretto ad un ulteriore mese in ospedale senza riuscire a venire a capo del drammatico errore. Da lì si era messa in moto la macchina giudiziaria con un processo la richiesta di risarcimento. Gli avvocati del ragazzo erano arrivati a chiedere mezzo milione di euro e sembrava esserci l’accordo non solo con l’ospedale ma anche con i giudici.
Ma qualcosa poi è cambiato. Il governo ha presentato un ricorso che la Corte d’appello di Putrajaya ha accolto. “Un collegio di tre giudici ha stabilito all’unanimità che i danni generali di 2 milioni di MYR (circa 400mila euro) ottenuti dal querelante all’epoca dell’accaduto erano troppi durante un’udienza all’inizio di questo mese, e sono stati dunque ridotti a circa 20mila euro”.