Michela Murgia è morta a soli 51 anni per un grave tumore che non le ha permesso di salvarsi. Dopo il suo decesso, si è iniziato a parlare anche del suo testamento e proprio nelle ultime ore si è scoperto a chi è stata lasciata la sua eredità. La scrittrice ha anche messo a punto una lettera, ora affidata all’avvocato Cathy La Torre, nella quale ha voluto chiarire tutti gli aspetti ai suoi parenti più cari. E si è quindi saputo qualcosa in più.
Dunque, Michela Murgia è morta dopo aver lottato strenuamente contro la malattia. E prima di morire ha scritto in maniera chiarissima il suo testamento. La donna è deceduta per colpa di un carcinoma ai reni, ormai arrivato al quarto stadio, e proprio sui social negli ultimi mesi aveva raccontato tutto sulla patologia e sul suo modo di affrontarla. Per tantissima gente la 51enne è stata un grandissimo esempio di vita e molti hanno anche aggiunto: “Ci ha pure insegnato come si debba morire”.
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Michela Murgia morta a 51 anni: cosa ha scritto nel testamento
Dopo che Michela Murgia è morta, sono state tantissime le personalità famose che l’hanno voluta salutare un’ultima volta, compresi politici e gente che aveva idee differenti con lei. Ma ora la legale ha voluto fare chiarezza sul suo testamento: “Ha scelto di fare testamento e da mesi abbiamo lavorato per tutelare la sua famiglia queer. Lo abbiamo fatto insieme e sempre pubblicamente come battaglia politica. Michela ci ha mostrato che tutelare le forme relazionali non tradizionali ma che sono comunque famiglie è oggi una battaglia politica urgente e aggiungo, dal canto mio, anche una battaglia giuridica fondamentale”.
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Poi La Torre ha concluso: “Ha fatto testamento e predisposto tutto per tutelare una famiglia che lo Stato non tutela”. Secondo quanto è emerso, la scrittrice Murgia ha deciso di dare la sua abitazione ai quattro figli dell’anima, che si chiamano Riccardo Turrisi, Francesco Leone, Raphael Luis e Alessandro Giammei. L’eredità più importante sarà affidata a Alessandro, che otterrà gli scritti della donna. Lui è infatti professore universitario e avrà diversi compiti da svolgere, ora che Michela non è più in vita.
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Giammei, come ricorda il sito Leggo, lavora all’ateneo di Yale e dovrà pubblicare le opere scritte da Michela Murgia e che usciranno quindi postume. Inoltre, dovrà essere il portavoce della rivoluzione queerness e della filosofia di vita della compianta scrittrice.