Doppia inchiesta, a Roma e a Grosseto, sui soccorsi per la morte di Pino Daniele, la cui salma sarà sottoposta ad autopsia dopo i doppi funerali (al Divino amore a Roma prima, il secondo alle 19 a Napoli). Gli inquirenti vogliono capire che cosa sia successo domenica sera: perché l’artista, anziché attendere l’arrivo dell’ambulanza con il medico e il defibrillatore a bordo nella sua casa di Magliano, ha improvvisamente deciso di mettersi in auto con Amanda e un suo collaboratore alla volta dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma? Veramente la scelta l’ha presa Pino Daniele? E se sì, in che condizioni era nel momento in cui ha deciso?
La Procura di Roma indaga per omicidio colposo. Il procedimento, al momento contro ignoti, è affidato al procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e Marcello Monteleone. Proprio per fare luce sui presunti ritardi nei soccorsi, ieri sera l’ultima compagna del cantautore, la 50enne viterbese Amanda Bonini, già ascoltata in procura a Grosseto, insieme a uno dei fratelli di Daniele, è stata ascoltata dai carabinieri del comando provinciale di Roma.
L’indagine vuole accertare se la richiesta di andare a Roma, dopo essere stato colto da malore, sia arrivata effettivamente dallo stesso artista partenopeo. Secondo quanto accertato, la sera del 4 gennaio Amanda Bonini chiamò il 118 per chiedere l’intervento di una ambulanza. I medici, arrivati nella zona del casale dove viveva Daniele, contattarono di nuovo i familiari i quali comunicarono che si sarebbero recati con mezzi propri a Roma dal cardiologo di fiducia del cantante.
Intanto l’autopsia, secondo quanto riporta il Messaggero, si farà domattina nell’obitorio del capoluogo campano. Nominato dalla procura romana il collegio di tre periti: due medici legali della Sapienza e un cardiologo di Perugia.
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