La città di Roma e l’Italia intera sono sotto choc per l’omicidio di Michelle Causo, la ragazza di appena 17 anni ammazzata e poi chiusa in un sacco, messo in un carrello della spesa. Per il suo assassinio è stato fermato nella giornata del 29 giugno un coetaneo della vittima e ora sono emersi dei dettagli su ciò che è successo il 28 giugno, quando è stata fatta la terribile scoperta del cadavere nel quartiere capitolino Primavalle. A parlare sono stati infatti i vicini di casa del presunto killer.
In particolare, parlando dell’omicidio di Michelle Causo, un vicino di casa ha raccontato di aver avuto sospetti fin dall’inizio perché quel sacco sembrava contenere qualcosa di insolito, dato che fuoriusciva del sangue. Il ragazzo che abita nella stessa palazzina del 17enne, in via Dusmet, ha chiesto quindi spiegazioni a colui che avrebbe ucciso la ragazza. Ma la risposta ricevuta era stata alquanto inaspettata e poco convincente.
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Omicidio Michelle Causo a Roma, le parole choc del presunto assassino
Secondo quanto finora ipotizzato sull’omicidio della povera Michelle Causo, la sua morte risalirebbe a diverse ore prima, ma non si esclude che la 17enne possa anche essere morta da qualche giorno. In un primo momento si è descritto l’omicidio come passionale, causato della gelosia del non-fidanzatino di Michelle. In realtà si è appena scoperto che forse i due non erano affatto uniti in qualche modo. La fidanzata del vicino di casa del 17enne ha dunque detto: “Il mio ragazzo ha visto il sacco nero. Lui ha chiesto cosa era, se voleva una mano a trasportarlo perché sembrava pesante”.
A quel punto il presunto assassino ha aggiunto, come testimoniato dalla ragazza originaria del Brasile ma a Roma per questioni di studio, e riportato dal sito Leggo: “Il ragazzo ha detto che c’era del pesce, ma il mio fidanzato si è subito allarmato e ha chiamato la polizia“. Poi ha parlato proprio colui che ha incontrato il minore per strada: “Alle 2.15 io e la mia ragazza eravamo in un parco qua vicino. Quando siamo rincasati c’era un carrello del supermercato fuori dal portone vuoto e ho pensato ‘va bene, qualcuno deve uscire con qualcosa’. Sono rimasto in casa fino alle 15.16, dopodiché sono uscito di nuovo e ho visto il ragazzo con il sacco e le scale erano piene di sangue“.
Infine, ha ancora affermato su quanto vissuto in prima persona: “Ci ho parlato perché non riuscivo a passare e lui mi ha detto di scavalcare il sacco che bloccava l’uscita. Gli ho anche chiesto se avesse bisogno di un aiuto a trasportarlo e cosa ci fosse dentro, mi ha risposto del pesce. Così mi sono insospettito e ho chiamato la polizia”. E alla fine è stato ritrovato il corpo di Michelle Causo.