GF Vip, l’ex concorrente rivela tutta la verità a distanza di anni. Nessuno lo avrebbe mai immaginato eppure dalle parole della nota showgirl italiana emerge tutto il dramma vissuto in prima persona. Correva il 2016 quando l’ex volto di Non è la Rai ha preso parte all’edizione del reality show di Canale 5 in versione Vip. Ecco il suo racconto.
Il dramma di Laura Freddi prima della partecipazione al GF Vip. Quella del 2016 è stata la prima edizione ufficiale del reality in versione Vip. Per la nota showgirl italiana il GF Vip è arrivato nel momento più delicato ed è riuscita a risollevarla da una situazione decisamente difficile. Laura Freddi, a distanza di diversi anni, ha deciso di raccontare tutta la verità nel corso di una lunga intervista rilasciata per Il Corriere della Sera.
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Il dramma di Laura Freddi prima della partecipazione al GF Vip: “Una mano santa…”
“Una causa di lavoro durata 12 anni mi ha prosciugato le finanze“, ha raccontato Laura Freddi nel corso dell’intervista, e ancora: “Purtroppo, non sempre si incontrano persone oneste. Avevo firmato documenti che non avrei dovuto firmare e per difendermi ho bruciato tutti i miei risparmi. Ho pure dovuto vendere la casa che stavo ancora pagando. Con le cartoline verdi degli avvisi di pignoramento avrei potuto farci un albero di Natale. Mi sono risollevata con il cachet del Grande Fratello Vip, una mano santa”.
Oggi Laura Freddi ha 50 anni e nel corso della stessa intervista non poteva che tirare in ballo anche il suo rapporto con Paolo Bonolis e Sonia Bruganelli: “Il suo era un odio virtuale, forse aveva idealizzato la mia figura”, ha detto a proposito di Sonia: “ma i cinque anni e mezzo che ho passato con Paolo sono una briciola, rispetto al loro matrimonio. Perché lo lasciai? Ci siamo voluti molto bene e separarsi è stata una sofferenza per entrambi. Io desideravo di più, una famiglia, ma il momento era sbagliato, i nostri tempi non coincidevano”.
Poi l’inizio della storia d’amore con Leonardo D’Amico: “Ho cominciato a giocare tardi, a 36 anni, ed ero una mezza cartuccia. Durante un torneo ho preso una botta tremenda, non mi passava, il mio allenatore mi ha consigliato il fisioterapista della nazionale. Era Leonardo. Siamo diventati amici. Parlavamo, parlavamo. Io gli mandavo segnali, ma lui niente, era di…”.