Un Gabriele Muccino pieno di rabbia che si sfoga prima sul suo profilo Twitter, poi in un’intervista a il Corriere della Sera. Ce l’ha con i David. la rassegna cinematografica che premia il migliore cinema italiano: “Ieri sera ho ritirato un #David speciale. Ma perché Speciale? Non ricevo candadature dal 2003 quando per #Ricordatidime, su 13, ne vinsi 0”. Ingratitudine, secondo il Muccino senior: “Non ce l’ho con i David”, racconta al Corriere, “piuttosto con un Paese che non riesce ad abbracciare il bello che ha.
E’ stato bello ieri sera alla premiazione dei #David ritrovarsi a casa!! Ma certo sembrava volassero più coltelli che in una macelleria.
— Gabriele Muccino (@GabrieleMuccino) 13 Giugno 2015
Faccio notare un paradosso. Un regista che a 39 anni riesce a fare un film, La ricerca della felicità, all’interno del sistema hiollywoodiano, che incassa centinaia di milioni di dollari, il cui protagonista, Will Smith, viene candidato all’Oscar, non viene neanche messo in cinquina? Lo dico senza rabbia mé rancore, non fa male a me ma all’Italia che non riesce a dire bravo a chi se lo merita”. Poi racconta della serata dei David. “Ho sentito intorno un’atmosfera cupa, pesante. Tutti contro tutti. Non si impara a fare sistema. In America c’è il mito di chi ce l’ha fatta. Qui mettiamo in dubbio il valore di chi ha successo pensando chissà chi avrà dietro”. Poi sulle candidature di Garrone, Sorrentino e Moretti a Cannes: “Sono in Italia per girare L’estate addosso, non ho visto i loro film. Ma mi auguro che siano visti all’estero e incassino”.
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