Il governo indiano sembra cambiare atteggiamento sulla vicenda dei marò italiani. A spiegarlo è il quotidiano indiano The Economic Times che ha raccolto le voci di fonti vicine all’esecutico di Nuova Delhi. Questo ravvedimento si concretizzerebbe nel non ostacolare più in Corte suprema la richiesta di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone di tornare temporaneamente in Italia e sarebbe “parte del dialogo dietro le quinte” fra le parti. Quindi, secondo il quotidiano, “rappresenta un radicale cambiamento di opinione del governo indiano sulla vicenda”. In un articolo pubblicato oggi online, il giornale ricorda che il ministero dell’Interno indiano ha sempre avuto una posizione rigida su questo tema e che non era favorevole alla concessione, nel settembre scorso, di un permesso di rientro in Italia di quattro mesi a Latorre per una terapia di riabilitazione dopo l’ictus che lo aveva colpito. Ma poi il governo indiano, dice ancora il quotidiano, decise di non opporsi davanti alla Corte Suprema all’autorizzazione per Latorre a recarsi in Italia sulla base di quello che il ministro degli Esteri Sushma Swaraj aveva definito “un terreno umanitario”. E questo si verifica nel momento in cui “l’Italia sottopose all’India una proposta per una soluzione consensuale per l’intera questione”.
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L’Economic Times aggiunge di avere appreso che “il giorno stesso in cui la Corte concesse in settembre a Latorre il permesso per rientrare in Italia, l’amministrazione indiana lavorò intensamente per preparare i documenti necessari e permettere al militare di partire quella stessa notte con un aereo inviato dal governo di Roma”. Secondo l’analisi della testata indiana, l’atteggiamento morbido del governo si è ripetuto prima di Natale quando il giudice incaricato della questione non si è opposto all’estensione del permesso di permanenza di Latorre in Italia, incontrando però il parere contrario dello stesso presidente della Corte suprema.
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