Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

L’Universo appena nato? Senza stelle: un grande buio inghiottiva il cosmo

Si sa molto poco degli eventi che hanno caratterizzato il periodo che va dal Big Bang alla formazione delle prime stelle nell’Universo, una lunga fase sulla quale gli scienziati hanno poche certezze ma che oggi, grazie a Planck, il telescopio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), possono studiare con maggiori strumenti di analisi. Il team scientifico di Planck ha recentemente reso pubbliche le nuove mappe celesti della radiazione di fondo, basate su quattro anni di osservazioni. Oltre all’intensità nei vari punti del cielo, le osservazioni mostrano anche la polarizzazione, altra caratteristica fondamentale di questa radiazione cosmica. I risultati, non ancora pubblicati, sono stati presentati a Ferrara nel corso del convegno The microwave sky in temperature and polarization, a cui partecipano circa 200 astrofisici e cosmologi di tutto il mondo. Molto attese dalla comunità scientifica, le nuove mappe di Planck confermano il nostro modello attuale dell’Universo e ci permettono di indagare con maggiore precisione proprio quell'”età oscura” prima delle stelle, che ha avuto un ruolo chiave nell’evoluzione del cosmo.


Un altro nodo importante che Planck aiuterà a sciogliere è legato alle onde gravitazionali primordiali, ovvero a quei “vagiti del cosmo” annunciati a marzo dall’esperimento BICEP2. Un risultato che sarebbe fondamentale per capire quel che è successo nei primi istanti di vita del cosmo, ma su cui c’è ancora molto scetticismo. Da mesi infatti la comunità scientifica sta cercando di valutare la solidità dei risultati presentati da BICEP2, analizzando tutte le possibili fonti di incertezza.

Uno dei fattori principali di incertezza nei risultati di BICEP2 è legato al contributo delle polveri della galassia che potrebbero essere la causa del segnale di polarizzazione visto da BICEP2. Un punto delicato che gli scienziati di Planck e BICEP2 stanno studiando insieme: “Stiamo lavorando con il team di BICEP2 con la speranza di tirare fuori un lavoro comune che, partendo dalle osservazioni di BICEP2 e utilizzando le misure dell’emissione galattica vista da Planck, diano un valore migliore rispetto ai modi di polarizzazione che BICEP2 ha dichiarato di misurare”spiega Reno Mandolesi, professore a contratto all’Università di Ferrara e astronomo associato a Bologna presso l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF).


Caffeina Logo Footer

Caffeina Magazine (Caffeina) è una testata giornalistica online.
Email: [email protected]

facebook instagram pinterest
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | Registrazione al Tribunale di Roma n. 45/2018 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure