Terremoto in Italia, tre scosse con epicentro in mare, tra i comuni di Paola e Scalea in Calabria, sono stata avvertite fino a Cosenza. La più forte, di magnitudo 4.0, è avvenuta alle 13.38. Le successive sono state di 2.9 e 2.8 alle 13.43 e alle 13.45. L’epicentro è stato localizzato in mare. Un’altra scossa, sempre localizzata nel Tirreno Meridionale a una profondità di 24 chilometri, c’era stata questa mattina poco dopo le 11, di magnitudo 2.1, come riporta il sito dell’Ingv.
Per fortuna non si sono registrati danni e persone o cosa. A preoccupare è la zona in cui si è verificato il terremoto, nei pressi del Marsili, il vulcano sommerso più grande d’Europa e del Mediterraneo localizzato nel Tirreno tra Palermo e Napoli. Un mega vulcano lungo circa 70 km, largo 30 e copre un’area di circa 2.100 km quadrati che, nel malaugurato caso dovesse attivarsi, causerebbe uno sconvolgimento senza precedenti. Ieri, 28 dicembre, ricorreva l’anniversario numero 114 del disastroso terremoto di Messina. Era il 28 dicembre 1908 quando la terra tremò per 37 interminabili secondi.
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Terremoto al largo della Calabria, la scossa più forte di 4.0
La notte i sismografi registrarono il verificarsi di un terremoto di grande magnitudo. Il sisma risultò inquadrabile settorialmente in una zona ubicata in Italia. Nessuna più precisa informazione al riguardo era tuttavia disponibile: rimanevano solo le tracce marcate dai pennini sui tabulati degli osservatori sismici, che gli studiosi cominciarono velocemente ad analizzare e interpretare.
I telegrafi infatti cominciarono a ticchettare, mentre i tecnici rimasero in attesa di ottenere e scambiare notizie.Ancora prima di ottenere una qualsivoglia comunicazione ufficiale, molte nazioni del mondo e l’Italia stessa furono informate attraverso la strumentazione scientifica.I sismografi misero in evidenza solo la grande intensità delle scosse senza consentire agli specialisti di individuare con certezza la specifica localizzazione.
Si potevano solo immaginare i danni provocati da un sisma di quella intensità. Gli addetti all’Osservatorio Ximeniano di Firenze annotarono: “Stamani alle 5:21 negli strumenti dell’Osservatorio è incominciata una impressionante, straordinaria registrazione: “Le ampiezze dei tracciati sono state così grandi che non sono entrate nei cilindri: misurano oltre 40 centimetri. Da qualche parte sta succedendo qualcosa di grave”. In tutto i morti furono oltre 80mila.