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Influenza australiana, cosa fa sapere Matteo Bassetti

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Influenza Australiana Matteo Bassetti

Non ci sono affatto buone notizie per gli italiani, costretti a farei i conti con l’influenza australiana. Matteo Bassetti ha spiegato cosa bisognerebbe fare per riuscire ad avere la meglio e a non incorrere in conseguenze più serie. Oltre al coronavirus, è dunque l’influenza a spaventare moltissimo visto che i sintomi sono ancora più forti rispetto al passato. Infatti, stando a quanto riferito finora, c’è il rischio contagio fino ai successivi cinque giorni dal momento in cui sono stati accusati i sintomi dal paziente.

L’influenza australiana sta creando problemi a moltissima gente e Matteo Bassetti ha voluto fare chiarezza. Innanzitutto c’è anche da dire che l’incubazione pare che abbia una durata di circa due giorni. Il sito de Il Fatto Quotidiano ha anche aggiunto che oltre due milioni e mezzo di connazionali sono stati costretti a rimanere a letto a causa dell’influenza. L’infettivologo ha detto la sua, confermando le preoccupazioni degli italiani, che stanno notando una malattia sicuramente più debilitante.

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Influenza Australiana Matteo Bassetti


Influenza australiana, la verità di Matteo Bassetti

Il Fatto Quotidiano, oltre a riportare le dichiarazioni sull’influenza australiana da parte di Matteo Bassetti delle quali ve ne parleremo a breve, ha anche pubblicato le parole di Roberto Caputo della Federazione Italiana Pediatri della Lombardia, che all’Adnkronos Salute ha detto: “In Lombardia assistiamo a una tempesta perfetta che mette insieme più fattori: dalla scarsa alfabetizzazione sanitaria dei genitori al carico di lavoro dei singoli pediatri che hanno anche fino a 1.400 assistiti da seguire. Se, come sta accadendo in queste ultime settimana, l’incidenza dei casi sale rapidamente si creano diversi problemi”.

Influenza Australiana Matteo Bassetti

L’influenza australiana può essere infettata con tosse e starnuti e toccando degli oggetti infetti. Questo quanto dichiarato da Bassetti: “L’influenza è tornata peggio di come ci aveva lasciato nel 2019 ed è partita a razzo, siamo tornati alla forza propulsiva dell’influenza del 2009 con numeri alti anticipati rispetto alla stagione. Abbiamo numeri importanti già a fine novembre. Sicuramente oggi fa paura anche per tutto quello che si porta dietro con una quantità di virus paninfluenzali, patologie da pneumococco e anche polmoniti. Qualcuno dice rimettiamo le mascherine, io dico assolutamente no”.

Infine, l’infettivologo ha dichiarato: “Questi microorganismi devono circolare e hanno sempre circolato, ci dobbiamo proteggere ma come? Ad esempio, abbiamo perso molto la copertura per lo pneumococco, la vaccinazione da polmonite, ma anche quelle per l’influenza”. I sintomi sono soprattutto febbre, dolori, tosse secca, raffreddore e cefalea.


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