Deepak Singh, un pastore di 72 anni della città di Bhilwada nell’India nord-occidentale ha visto la scena del proprio funerale: si è svegliato da un sonno che pareva mortale pochi attimi prima che i suoi parenti accendessero la pira funeraria sulla quale lo avevano adagiato. Fino a quel momento, tutti intorno a lui avevano una sola certezza: Singh aveva avuto un collasso mentre andava a dar da mangiare alle proprie mucche, era crollato a terra davanti ai parenti terrorizzati ed era morto.
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Dopo che anche il medico del posto aveva accertato la morte, in conformità con la religione indù, i parenti hanno iniziato a preparare il rogo secondo una tradizione che risale a migliaia di anni fa. Dopo averlo adagiato sulla pira, su pezzi di legno e stoffa, hanno iniziato il loro lamento di morte, come è consuetudine, per dire addio a Singh. “Quando il volume del canto è aumentato – racconta Nalwa – improvvisamente ho visto il corpo di mio nonno muoversi. In un primo momento ho pensato che fosse la mia immaginazione, ma poi ho realizzato e ho strabuzzato gli occhi. Poi, con mio zio Gulshan, l’ho aiutato a rialzarsi e ad andar via dalla pira. Siamo stati fortunati a non averla accesa prima”. Ancora stordito, Deepak Singh ha detto: «So che posso dare un po’ di fastidio, a volte, ma spero che aspettino che io sia morto davvero prima di darmi fuoco di nuovo”.