Morte di Diana Pifferi, la tragica scoperta. Un caso di cronaca nera che lascia ancora senza parole e che invita a riflettere. Lo scorso luglio la piccola Diana, 18 mesi, muore di fame e di sete dopo essere abbandonata dalla madre. Nessuno riesce ancora a capacitarsi: “Una donna anziana ha raccontato: “Evito di passarci perché fa male guardare quei vestitini ancora stesi lì”, racconta la vicina. Oggi un’altra scoperta sul caso di mamma Alessia.
Alessia Pifferi, la scoperta choc. Ancora incedultà diffusa tra i vicini di casa della donna: “Noi del quartiere di Ponte Lambro non vogliamo dimenticare, anche se abbiamo tanti problemi a cui pensare, dalle bollette alla spesa, noi che per mangiare andiamo a prendere i pacchi in chiesa”.
Alessia Pifferi, la scoperta choc dopo la morte della piccola Diana
E Repubblica ha scritto che ci sono ancora “I vestitini ingialliti appesi ai fili del tenditoio che dà sul retro della casa, rimasti su anche dopo il temporale di metà agosto. Il passeggino rannicchiato sul pianerottolo, con la coperta spiegazzata lasciata sopra…”. Oggi la scoperta choc.
Secondo il gip Fabrizio Filice, Alessia Pifferi, che ha abbandonato la figlia Diana di appena 18 mesi lasciandola morire di fame e di sete nell’abitazione di Ponte Lambro (Milano), soffrirebbe di una “evidente instabilità affettiva” manifestata “in una forma di dipendenza psicologica dall’attuale compagno, che l’ha indotta ad anteporre la possibilità di mantenere una relazione con lui anche a costo di infliggere enormi sofferenze” culminate nella morte della bambina, riporta Il Corriere della Sera.
Per mamma Alessia la piccola Diana sarebbe stata un “peso”. Alessia Pifferi si sarebbe allontanata da casa per una settimana perché voleva sentirsi “libera” per qualche giorno dalla responsabilità “di essere una ragazza madre”. Un quadro emerso non solo dopo l’interrogatorio ma anche alla luce delle chat analizzate dagli agenti della Squadra Mobile.
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