Lutto per Piotta, l’artista romano ha perso il fratello. A farlo sapere a tutti, lo stesso rapper che sui social ha dato la triste notizia. Tommaso Zanello, questo il vero nome del musicista, ha pubblicato una foto del fratello e lo ha salutato un’ultima volta. Ad andarsene è Fabio Zanello, che aveva 59 anni. L’uomo, in Italia e all’estero, ha condotto studi su testi di René Guénon, Ananda C. Coomaraswamy e Titus Burckhardt. Ed è autore di diverse pubblicazioni tra cui “Testi Tibetani Viaggio Dopo Morte”.
Ed è proprio attraverso le parole di questo libro che Piotta ha voluto omaggiare e ricordare il fratello Fabio. “Per molti eri il Professore – scrive Piotta sui suoi social – Per tutti eri Fabio. Solo per me eri il mio fratellone. Fai buon viaggio attraverso il Bardo. Con tutto l’amore che posso!”. Poi dal libro del fratello Fabio appena scomparso prende uno stralcio molto significativo: “Prima la terra si dissolve in acqua, l’acqua poi si dissolve in fuoco. Il fuoco si dissolve nell’aria, e l’aria poi si dissolve nella coscienza. Quella stessa coscienza allora entra nella Chiara Luce”.

Lutto per Piotta, l’artista romano ha perso il fratello
E cita: “dal libro a cura di Fabio Zanello ‘Testi tibetani sul viaggio dopo la morte’”. Fabio Zanello era nato a Roma, nel 1963. Si è laureato in Lettere all’Università “La Sapienza”. Oltre ai libri, nel 2000 aveva firmato la sceneggiatura del film “Il segreto del Giaguaro”.

Da quello che si sa, la morte del 59enne risalirebbe ai primi di agosto, ma il cantante romano e produttore discografico ne ha parlato pubblicamente solo in queste ore questo post pubblicato su Twitter. I primi di agosto Red Star Press, che aveva avuto modo di collaborare con Fabio Zenello, lo aveva salutato con queste parole.

“Più lancinante dei demoni meridiani che si nascondono nella canicola di questi giorni -scrivono – arriva in redazione la notizia della scomparsa di Fabio Zanello. Attoniti, ci stringiamo alla famiglia di Fabio e a suo fratello Tommaso insieme ai tanti e alle tante che gli hanno voluto bene, incapaci di articolare oltre i termini di una mancanza enorme per la scena controculturale romana. Ciao Fabio”.