Giampiero Mughini riscrive i comandamenti su “Dagospia”. E lo fa con suo notorio stile tagliente. Ecco la lista tutta da gustare (e ridere) di quella che rispecchia la sua filosofia di vita. Regole che hanno reso la sua vita, per sua stessa ammissione, “un inferno, per lo meno dal punto di vista professionale”.
Primo: “Non rompere i coglioni al prossimo”.
Secondo: “Consegna il tuo lavoro per tempo e in ordine”.
Terzo: “Non parlare male di chi è assente e non può difendersi”.
Quarto: “Se qualcuno ti insulta lascia perdere e semmai vai ad aspettarlo sotto casa”.
Quinto: “Se devi scegliere tra la parola (o il tweet) e il silenzio scegli quest’ultimo”.
Sesto: “Quando devi manifestare il tuo disprezzo intellettuale per qualcuno (il che mi accade spesso) a dirlo bastano gli occhi”.
E poi, continua Mughini, oltre ai comandamenti ci sono le situazioni in cui ci si trova. Per esempio, “non rubare”. “Ci mancherebbe altro – dice – però ricordo le parole di mio padre l’ultima volta che lo vidi integro, pochi giorni prima dell’infarto che lo avrebbe ucciso: ‘Io credo di essere stato onesto durante la mia vita. Se però avessi avuto difficoltà nel dare di che mangiare ai miei figli, non sono sicuro che lo sarei stato allo stesso modo'”. Insomma, conclude Mughini, “ci sono i comandamenti e c’è la concretezza del vivere ognuno di noi, che è molto complesso e molto diverso l’un caso dall’altro”.
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