“Avevo problemi alla prostata e di erezione, stavo facendo una cura a base di testosterone”. Mario Santambrogio di nuovo nei guai. Il trentenne corridore lombardo a novembre aveva terminato la squalifica di 18 mesi perché positivo all’Epo al Giro d’Italia del 2013. Ora un nuovo inciampo: troppo testosterone, come rivelato da un controllo antidoping a cui è stato sottoposto dall’Uci (Unione ciclistica internazionale) lo scorso 22 ottobre.
Santambrogio sarebbe dovuto tornare in sella l’anno prossimo vestendo i colori dell’Amore&Vita, squadra che della lotta al doping ha fatto la sua bandiera. Ora è di nuovo sospeso, potrà chiedere le controanalisi ma rischia di rimanere a piedi. Lui continua ad appellarsi ai problemi di prostata: “Non mi sono dopato. Poi ognuno è libero di crederci o no ma questa è la verità”, afferma.
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