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Addio finanzieri, diventano carabinieri. Via Forestale e Penitenziaria: ci saranno solo due corpi di polizia

L’idea di risparmiare denaro pubblico interesserà anche il comparto sicurezza. Da sempre si parla del numero elevato delle forze di polizia in Italia (Carabinieri, Polizia di Stato, Guarda di finanza, Polizia penitenziaria e Corpo forestale dello Stato) e recentemente qualcuno ipotizzava un accorpamento di polizia e carabinieri. Le notizie che arrivano dalle stanze del governo, però, sembrano esser differenti. Perché si parla di far transitare i 30mila finanzieri nell’Arma dei carabinieri con ola conseguente scomparsa delle Fiamme gialle. Diventerebbero poliziotti, invece, i 7mila agenti della forestale dopo la creazione di un dipartimento ad hoc e saranno accompagnati dai colleghi della penitenziaria. In questo modo da cinque forze di polizia ne avremmo solo due ma, assicurano quelli che disegnano la riforma, competenze di materia ed eccellenze verranno mantenute. Nel caso della Guardia di finanza, i suoi uomini continueranno, seppure con la divisa di un altro colore, a fare ciò che fanno dal 1881 e cioè indagini economiche, fiscali e valutarie, repressione del contrabbando, tutela della spesa pubblica, lotta all’evasione fiscale. Una semplificazione (dovrebbe andare a regime nel 2015) che secondo qualcuno mortifica la storia dei tre corpi che scompariranno, ma che permetterà allo Stato di risparmiare due miliardi di euro.

(continua dopo la foto)


Ma il governo è ancora alla “fase progettuale”. Certo è che anche Renzi ha ripetuto più volte che cinque corpi di polizia sono troppi e che occorre una razionalizzazione. Per arrivare alla riforma definitiva occorrerà vagliare bene le conseguenze sulla struttura di gloriose istituzioni dello Stato, le problematiche di ordinamenti diversi fra loro (militare e civile), le esigenze della redistribuzione dei comandi in sede centrale e in sede periferica, la riorganizzazione a livello provinciale e regionale conseguente agli accorpamenti, la razionalizzazione dei regolamenti economici e giuridici che presiedono alla gestione di personale di diversa estrazione e con differenti competenze. E c’è anche l’annoso problema del coordinamento fra le diverse forze di polizia che, anche se ridotte a due, dovrà essere previsto, a meno che non ci si orienti, verso una diversa ripartizione di competenze territoriali. Sorgerebbe, a questo punto, un ulteriore ostacolo: con la prevista eliminazione di una buona metà delle prefetture resta da capire a chi affidare il coordinamento nelle zone sprovviste di questi uffici, essendo impensabile un coordinamento su territori troppo vasti.


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