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“Il grande soldato se n’è andato”. Cinema in lutto: grave incidente, l’attore è morto in ospedale

  • Cinema
Michel Subor morto attore

Cinema in lutto per la morte dell’attore, scomparso a 85 anni dopo aver riportato gravi ferite in un incidente stradale. La notizia è stata confermata dai quotidiani locali ed è stata confermata dalla famiglia, dalla regista Claire Denis (‘Il piccolo grande soldato è morto’, ha scritto sul suo post social) e dal quotidiano francese Libération.

Figlio di una famiglia di esuli russi, il padre era un ingegnere di Mosca, la madre veniva invece dalle terre dall’Azerbajan, e lui, bellissimo ragazzo dal volto hollywoodiano dell’epoca arriva presto sui set con parti minori, interpretando ruoli al fianco di Dany Robin in “Frou-Frou” del 1955, Jean-Paul Belmondo in “Una strana domenica” del 1958 e Jean Richard in “Mon pote le gitan” del 1959.

Michel Subor morto attore


Nel 1959 Michel Subor viene chiamato per sostituire Serge Reggiani al Theatre de la Reinassance, dove va in scena I sequestrati di Altona di Jean-Paul Sartre con la regia di François Darbon, dove viene notato da Jean Luc Godard, che sta cercando qualcuno per il suo nuovo film Le petit soldat, la storia di un giovane disertore dell’esercito francese, Bruno Forestier, che finisce nelle file dell’organizzazione paramilitare clandestina che opera in Algeria e in Francia contro l’indipendenza algerina con attentati e omicidi e viene costretto a uccidere.

Michel Subor morto attore

La sua prima interpretazione da protagonista di Michel Subor è arrivata con la commedia di Roger Vadim del 1961 “A briglia sciolta” in cui recitava al fianco di Brigitte Bardot. Subor è anche protagonista di “Jules et Jim” di François Truffaut, uno dei film più duraturi della New Wave francese, come narratore. Sotto la regia di Alfred Hitchcock, Subor ha poi interpretato il ruolo del marito di Claude Jade, la figlia di una spia, in Topaz (1969).

Dopo un periodo di trent’anni di apparizioni molto sporadiche sul grande schermo, Michel Subor torna al cinema d’autore alla fine degli anni novanta grazie a Claire Denis, che l’ha diretto in Beau Travail (1999). La collaborazione con la regista è proseguita negli anni successivi con L’Intrus (2004), White Material (2009) e Les Salauds (2013).


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