A rischio archiviazione l’indagine sulla scomparsa di Denise Pipitone, la bambina sparita nel nulla da Mazara del Vallo nel 2004. Infatti la gip di Marsala Sara Quittino si è riservata di decidere sulla richiesta di archiviazione dell’inchiesta. La richiesta era stata avanzata dalla Procura di Marsala dopo che in primavera erano state riaperte le indagini riguardanti quattro persone: Anna Corona e Giuseppe Della Chiave, accusati del rapimento della piccola, e due coniugi romani, Antonella Allegrini e Paolo Erba, indagati per false informazioni al pubblico ministero.
“Oggi, alla luce dei fatti, ci sentiamo di dire che abbiamo paura per quello che potrebbe accadere in futuro al nostro caso, l’oblio totale. Non ci sentiamo tutelati. Abbiamo bisogno dell’aiuto di persone rispettose, con il senso di coscienza, umanità e giustizia”. A parlare in questo modo sono Piera Maggio e Pietro Pulizzi, i genitori di Denise Pipitone.
Il legale della famiglia, Giacomo Frazzitta, infatti, aveva presentato opposizione rispetto a una dei quattro indagati, chiedendo ulteriori indagini per Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi. “Denise non è scomparsa – torna a ribadire mamma Piera – non è andata via da sola, ma è stata vigliaccamente rapita, privata dell’amore della sua famiglia e della sua identità. In uno Stato civile i colpevoli del rapimento di una bambina non possono rimanere impuniti, liberi. Non chiediamo giustizialismo, ma vogliamo la vera verità. Rimaniamo rispettosi in attesa della decisione da parte del gip”.
La richiesta dei genitori di Denise, che oggi ha 21 anni, è di fare “chiarezza su tutta la vicenda che ci coinvolge”. “Vorremmo che ogni operatore di giustizia intento a lavorare sul nostro caso – dicono ancora Piera Maggio e Pietro Pulizzi – non perda il focus dell’obiettivo principale, spogliandosi da quello che ricopre la propria veste privata che nulla ha a che fare con la giustizia”.
“In tutti questi anni, nonostante l’immenso dolore, siamo stati sempre corretti, il nostro legale ha lavorato sempre con onestà e professionalità con il solo obbiettivo di dar voce a Denise. Vogliamo la vera verità, quella che per qualche ragione fatica a emergere nonostante ci siano elementi importanti, gravi e incontrovertibili”, concludono.