Danza macabra di Strindberg è un testo illustre, interpretato da sempre dalla critica come un exemplum della vita coniugale vissuta quale inferno domestico, in realtà si tratta di un’interpretazione di maniera, depistata dalla forte sensibilità misogina dell’autore svedese. Una lettura più attenta del dramma consente invece di prendere atto che, più semplicemente, siamo di fronte all’inferno domestico di una coppia per niente infernale. La vicenda inizia e finisce su toni e timbri di misurata cordialità coniugale. È solo con l’arrivo del terzo, di Kurt, che cominciano le tensioni. Il Capitano e Alice, marito e moglie, sono come una coppia di attori, tranquilli quando non c’è pubblico, e subito eccitati dalla presenza di uno spettatore. L’arrivo di Kurt è l’occasione perché entrambi i coniugi si animino e si esibiscano, calandosi ciascuno di essi nel proprio personaggio: il vampiro per il Capitano, e la femmina diabolica per Alice, che seduce il timido Kurt. La fuga finale di Kurt riporta la coppia al punto di partenza, alla calma routine esistenziale. Con la messa in scena di Danza macabra di Strindberg, Luca Ronconi torna ancora una volta al Festival dei Due Mondi: un’intensa e irrinunciabile collaborazione voluta dal direttore artistico Giorgio Ferrara nel segno di quella straordinaria forza creativa che contraddistingue il lavoro del grande regista.
Danza macabra di August Strindberg,
traduzione e adattamento Roberto Alonge, con Adriana Asti, Giorgio Ferrara, Giovanni Crippa, regia Luca Ronconi. Scenografia Marco Rossi, costumi Maurizio Galante, luci A. J. Weissbard, suono Hubert Westkemper. Produzione Spoleto57 Festival dei 2Mondi, Teatro Metastasio Stabile della Toscana, in collaborazione con Mittelfest 2014. A Spoleto, Teatro Caio Melisso, fino al 6 luglio.
www.festivaldispoleto.com