Il maestro Luca Franzetti, violoncellista profondamente stimato dal compianto direttore d’orchestra Claudio Abbado, con il quale ha avuto una stretta collaborazione, è conosciuto a livello internazionale per il suo talento e per il grande impegno sociale a favore dei bambini che vivono in luoghi fortemente disagiati. I suoi progetti pedagogici in Palestina e nella striscia di Gaza (e presto anche in Guatemala) lo impegnano ogni anno in concerti e corsi di musica per i bambini nei campi profughi. Assolutamente convinto che la musica sia uno strumento potente contro la guerra e le violenze, la adopera con passione nella sua crociata personale in difesa dei bambini dalla crudeltà degli adulti: “In alcuni paesi del mondo dare ad un bambino la possibilità di suonare un violino significa togliergli un fucile di mano”. Il 30 giugno, ospite di Caffeina Festival, si è esibito magistralmente con brani di Bach, Ligeti e Sollima in un “viaggio musicale intorno alla famiglia” offrendo il suo talento a sostegno di una raccolta fondi per Ecococcole, associazione presente nel territorio viterbese per la promozione di una genitorialità attenta alla cura dei bambini il più possibile ecosostenibile e naturale, in un’ottica di crescita rispettosa dell’ambiente. Intervistato durante il Dopofestival ha spiegato che la sua presenza a Viterbo era dovuta alla convinzione che realtà piccole come quella di Ecococcole debbano essere tutelate e sostenute in quanto rappresentano vere e proprie “armi di costruzione di massa”. Al termine dell’intervista ha regalato al pubblico la sua interpretazione dell’inno nazionale del Sud Africa.
Foto di Walter Pacchiarotti
Foto di Walter Pacchiarotti