Fabrizio Corona, lo sfogo sui social. Non si trattiene l’ex re dei paparazzi dopo l’ennesimo controllo della polizia per alcuni schiamazzi. Fabrizio Corona non manca di appellarsi persino a Mattarella. Lo sfogo rimbomba rabbioso, dopo la lunga serie di vicende processuali che hanno messo a dura prova la resistenza psico-fisica del più discusso fotografo dei Vip.
Con queste parole, in versione integrale, Fabrizio Corona protesta contro quella da lui definita come una “persecuzione”: “Dieci giorni fa sono stato denunciato per aggressione a pubblico ufficiale soltanto perché davanti a 30 testimoni e i miei legali ho cercato di riappropriarmi del mio telefono che mi era stato sottratto indebitamente. In un momento così drammatico per il nostro paese dove da chiunque, il popolo, la corte europea, gli avvocati, i detenuti, alcuni magistrati stessi, si richiede una urgentissima Riforma della Giustizia, alcuni esponenti delle istituzioni decidono, in maniera arbitraria, senza motivo, di delegittimare quel barlume di legalità che rimaneva in Italia”.
“Caso Palamara, caso Storari, caso Davigo, caso Spadaro, Brusca libero dopo 25 anni, Formigoni con le tasche piene e tutti i giorni in televisione (io sono l’unico cittadino europeo a cui è vietata la libertà di espressione), i condannati di Eternit che non andranno mai in galera dopo aver ucciso migliaia e migliaia di persone, la Trattativa Stato Mafia, le sentenze che condannano lo Stato e Organi Istituzionali importantissimi, le verità nascoste di Gladio, Ustica, le aggressioni Politiche della magistratura”.
“Mi fermo qui, potrei andare avanti ore ed ore. Io con tutti i problemi personali che ho, psichici e familiari, rinchiuso in casa da due anni senza l’ora d’aria, nonostante cerchi di impedire che qualsiasi cosa di illegale possa venire attorno a me, e mi ritrovo 9 poliziotti in casa armati, che si mettono i guantini neri pronti ad un intervento importante perché pericoloso per la Sicurezza Pubblica che necessitava la presenza di 9 poliziotti, un plotone, pagato da noi contribuenti. Sono stanco, non ce la faccio più, ve lo chiedo per favore, lo chiedo al Presidente della Repubblica, lasciatemi vivere in pace la mia vita legale con i miei immensi problemi”.
“Ultima osservazione, il capo di questa delegazione di poliziotti che mi sono ritrovato in casa improvvisamente, uscendo ha pronunciato queste parole, che ho video ripreso, ma che non pubblico: “Ora ci divertiamo e ti facciamo chiudere di nuovo”. Venite pure a prendermi e richiudetemi di nuovo, sto giro mi taglio la gola, l’indirizzo lo conoscete è sempre lo stesso e lo conoscete anche bene, a quanto pare”.