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“Forse il momento è arrivato”. Massimo Giletti, la confessione più amara dopo anni di tv

Una vera e propria confessione, simile ad uno sfogo, che ha fatto emergere il lato più umano di Massimo Giletti. In una lunga intervista al Corriere della Sera, il conduttore ha messo dunque da parte per un attimo la sua carriera di presentatore per parlare di sè stesso e dei cambiamenti avuti nell’arco della sua esistenza, costretta a vivere periodi davvero molto dolorosi. Massimo Giletti si è soffermato sullo speciale sulla mafia, che sarà trasmesso il 10 giugno su La7.


“Ho percorso le strade vicino a Corleone dove è stato arrestato Provenzano. Poi via Bernini 52 nel cuore di Palermo dove ha vissuto per anni Riina con la sua famiglia fino al giorno in cui venne catturato da Ultimo. Dopo tanto viaggiare torno al Cretto e rifletto sullo scellerato patto fra Cosa Nostra e lo Stato. Un vero Stato ha il dovere di dare risposte, lo deve a chi crede che questo Paese possa essere diverso”, racconta Massimo Giletti.

Massimo Giletti



Poi Massimo Giletti ha parlato delle sue difficoltà: “Vivo sotto scorta e sono stato lasciato solo da tanti colleghi. Se questa battaglia contro i boss l’avessimo fatta in tanti, non sarei entrato nel mirino di Cosa Nostra. Vivevo nella libertà del motorino, ora non posso più farlo. Trovo la scorta che mi ricorda il pericolo che vivo ogni giorno. Io cerco di non pensarci, ma è lì nella sua evidenza quotidiana. Non posso incontrare amici come e quando voglio. Non sono praticamente più quello di una volta”.

Massimo Giletti


Successivamente Massimo Giletti ha aggiunto: “Ho perso anche mio padre e la mia vita è dunque cambiata per la mafia. Ma se uno è vivo e non è arido, non si deve vergognare di piangere”. Del padre Massimo Giletti ha parlato anche al settimanale Oggi. È stata la sua morte, per paradosso, ad aprire gli occhi al conduttore. “Ho 59 anni. Ho perso mio padre. Mia madre non sta per nulla bene. Con lei avevo un dialogo costante che ormai non c’è più”.

Massimo Giletti


Poi Massimo Giletti ha aggiunto: “E’ una stagione dell’esistenza nella quale cominci ad avvertire il peso dei distacchi. Vorrei frenare con il lavoro. Rifiatare e concentrarmi sull’amore. Abbiamo realizzato una puntata sulla trattativa Stato-mafia: un viaggio rabbrividente nei luoghi dove ancora troppe verità sono nascoste. La verità va sempre preservata e può essere sempre trovata. Basta scavare. È un messaggio importante per un Paese che spesso non ha memoria”.


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