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Pubblica Amministrazione, ecco cosa cambierà per i cittadini

Procedure più snelle per tutti, cittadini e imprese, nei rapporti con le pubbliche amministrazioni, limitando le perdite di tempo e denaro. Punta molto sul digitale e pare davvero ambiziosa, nell’Italia delle scartoffie, l’Agenda semplificazioni 2015-2017 preparata dal governo, che dopo aver incassato il via libera della Conferenza unificata si avvia al varo definitivo in Consiglio dei ministri. Ma quali saranno le novità principali? (continua dopo la foto)


Intanto, potremo chiedere un pin unico per accedere online alle amministrazioni, dicendo addio alla selva di  nomi utente e password che abbiamo collezionato finora. Si partirà con  Inps, Inail e Agenzia delle entrate, con le Regioni Emilia Romagna, Friuli V.G., Liguria, Marche, Piemonte e Toscana  e i comuni  di Firenze, Lecce, Milano. Entro settembre prossimo gli italiani col  pin 3 milioni, entro la fine del 2017 diventeranno 10 milioni e per allora si dovranno adeguare tutta la Pa e gli enti di servizio pubblico (continua dopo la foto)

Dovranno diventare digitali anche tutte le marche da bollo, acquistabili via internet presso  Poste, banche e altri istituti convenzionati. Amministrazioni centrali e locali potranno verificare il pagamamento collegandosi a un “Nodo dei pagamenti” con un software dell’Agenzia delle Entrate. Tempi di adeguamento ai bolli virtuali?  Pa centrali e Regioni entro dicembre 2015, il 50% dei Comuni entro la fine del  2016 e il 90% entro la fine del 2017. (continua dopo la foto)

Entro dicembre 2016, sempre che l’agenda venga rispettata, si arriverà invece alla totale digitalizzazione dei pagamenti di tributi, rette scolastiche, multe e quant’altro, anche a livello locale. La cosiddetta “cittadinanza digitale” è solo uno degli aspetti della semplificazione, che riguarderà anche procedure riguardanti welfare, salute, fisco, edilizia e impresa. In tutto 38 interventi di snellimento che dovrebbero ridurre di circa il 20% gli oneri da adempimento che oggi gravano su aziende e privati. Non rimane che far seguire alle parole i fatti, un passaggio tutt’altro che scontato.


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