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“Dove ca*** voglio!”. Vittorio Sgarbi, furia in tv: “Sono tutte ca***!”. Il gelo della conduttrice

Vittorio Sgarbi, che in questi giorni ha fatto sapere di essere malato di cancro ai testicoli, si è scagliato contro i lockdown, contro il coprifuoco, contro l’utilizzo delle mascherine. Sgarbi si è scatenato a Stasera Italia Weekend, su Rete 4 nella puntata di domenica 21 marzo. Il noto critico d’arte si è scagliato contro quello che Nicola Porro definisce il “pandemicamente corretto” sindaco di Pesaro, il piddino Matteo Ricci. “Bisogna proteggere gli anziani, è ridicolo portare la mascherina all’aperto da soli… E lo dicono i medici del Sant’Orsola di Bologna”.

E ancora: “Si tratta di una campagna grottesca e intollerabile, è folle”, attacca Sgarbi. “Il coprifuoco è un delitto io vado dove ca*** voglio. Non si può limitare la libertà, caro Ricci. Abbiamo messo nella testa della gente una paura senza logica”. Anche a La Zanzara, il programma di Radio24 condotto da Giuseppe Cruciani e David Parenzo si parla di coronavirus, e anche qui il critico d’arte non fa mistero della propria posizione. (Continua a leggere dopo la foto)


“Basta retorica sui medici – tuona -. Il medico deve stare in ospedale, cura i malati che ci sono. Se poi trascura i malati di cancro è già un medico che mi sta sul ca***. Non c’è solo il Covid al mondo. Io ho avuto il Covid e ne sono uscito, e ho un cancro alle p**e e non ne sono ancora uscito”. La scoperta del deputato riguardo alla presunta positività al Covid 19 è arrivata dal suo medico, Mario Pepe. (Continua a leggere dopo la foto)

E racconta Sgarbi: “Lui – spiega – mi ha fatto delle analisi e mi ha detto che ho gli anticorpi, e che probabilmente ho avuto il Coronavirus a dicembre. Dunque ho gli anticorpi, non devo fare il vaccino per sei mesi e sono perfettamente a posto. Sono stato asintomatico senza saperlo”. (Continua a leggere dopo la foto)

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Fu proprio Sgarbi che raccontò quando qualche mese fa “hanno avuto il Covid il mio vecchio autista, la mia assistente, il vicesindaco di Sutri lo ha avuto prima di me, ed è stato un mese e mezzo fuori gioco. La morte di Giovanni Gastel mi ha fatto ripensare alcune cose, ero convinto della sua non letalità. In realtà ci sono due Covid, uno che ti prende e non si vede, un altro che ti prende di traverso”.

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