Amadeus, un passo indietro dopo la protesta. Le famiglie delle vittime si erano espresse fin da subito manifestando il loro dissenso. Una vera e propria protesta in seguito all’evento di inaugurazione del nuovo ponte di Genova che avrebbe visto Amadues come conduttore. Lo aveva annunciato nel mese di maggio lui stesso, ma l’idea non è piaciuta fin dal principio.
L’inaugurazione del nuovo ponte di Genova si terrà alle 18,30. “Trasformata in una festa di carnevale”, così è stata definita dalle famiglie delle vittime, che non avrebbero presenziato all’evento. Nessuna spettacolarizzazione, dunque, ma solo una cerimonia sobria che vedrà la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del premier Giuseppe Conte, e ovviamente quelle del sindaco di Genova e commissario alla ricostruzione Marco Bucci e del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. (Continua a leggere dopo la foto).
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A trasmettere l’evento Rai1, quindi lo speciale curato dalla redazione del Tg1 a partire dalle 18,15. E quelle parole del conduttore riecheggiano ancora nell’aria, quando aveva affermato mesi fa che : “Ieri sono uscito di casa per una riunione sull’inaugurazione del Ponte di Genova che si terrà nel mese di luglio”. La festa in diretta tv avrebbe messo in conto anche un concerto, tutto sotto la conduzione di Amadeus. (Continua a leggere dopo la foto).
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Ma da allora non si sono mai arrestate le polemiche del comitato delle famiglie delle vittime. A prendere parola, il presidente del comitato Eegle Possetti, che così ha affermato: “Non si permettano di nominare neanche i nostri cari durante la cerimonia perché non possiamo farli diventare un ninnolo alla festa, il loro ricordo troverà spazio il 14 agosto, quando, lontano da passerelle politiche, potranno avere il giusto rispetto che meritano”. (Continua a leggere dopo le foto).
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E ancora sulle pagine di Repubblica: “Noi non dovevamo fare pace con nessuno, erano quelli che hanno pensato di trasformare l’inaugurazione di un ponte nato da una tragedia in una festa di carnevale, che dovevano fare pace con i nostri morti”. È così che una cerimonia in ricordo delle vittime si terrà alla “Radura della memoria” in vista di un futuro “parco del Ponte”, dove 43 alberi di diversa specie continueranno a crescere su un podio di legno.
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