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Jovanotti: “La famiglia di Stefano Cucchi potrebbe essere la mia”

Jovanotti ha scritto un lungo messaggio su Stefano Cucchi. Eccolo: “A me Stefano Cucchi sembra di conoscerlo. Questa famiglia potrebbe essere la mia, e la famiglia di tantissima gente, per questo ci si sta male, per questo è da ieri che se ne parla, si cerca di capire, ci si commuove e ci si arrabbia, e ci si vorrebbe stringere a questa famiglia. Quando la Polizia prende il consegna un cittadino disarmato, lo arresta, in base al diritto democratico quella persona deve potersi sentire totalmente al sicuro anche nel caso più estremo, anche se fosse il peggiore dei fuorilegge. È una cosa ovvia, la cosa più ovvia, la base stessa di una democrazia. Tocchi questa cosa e salta tutto per aria. C’è qualcosa in questa storia – aggiunge Lorenzo – che mi fa pensare alle ‘sliding doors’, quella teoria per cui bastano due passi nella direzione giusta e sei al sicuro e una porta sbagliata al momento sbagliato e imbocchi una serie di porte maledette, fino all’ultima porta. Ci sono però alcune ‘sliding doors’ che non possono essere una lotteria. La vita è una tombola ma le Istituzioni dello Stato non possono esserlo, non devono esserlo mai. Se per qualsiasi ragione mi ferma la polizia e io ho paura vuol dire che sono in un altro paese, uno di quelli dove spariscono le persone, uno di quelli dove se al bar fai una domanda sul governo cambiano discorso e si mettono a parlare del tempo, quei paesi dove c’è un solo telegiornale, non so se avete presente. L’Italia non è uno di quei paesi, ormai rari, per fortuna, per questo i caso come quello di Stefano Cucchi spezzano il cuore e fanno paura, perché sono squarci che si aprono verso l’inferno vero, quello della violenza protetta da una divisa o da un camice. La famiglia Cucchi andrà avanti a cercare la verità, perché è giusto, ci vuole coraggio e il loro coraggio va sostenuto, e spero proprio che tutta l’Italia sarà al suo fianco, prima di tutto l’Italia delle istituzioni, senza farne una ragione per dividersi anche sul più fondamentale dei principi della democrazia”.



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