“Mi sento perso senza piercing. Addobbano il mio viso”. Dramma all’interno del Collegio. Partito su Rai 2 il nuovo reality show che vuole rispondere alla domanda che ogni giorno assilla milioni di italiani: che succede quando diciotto ragazzi sono rispediti indietro nel tempo, fino al 1960? C’è gente talmente assillata dall’interrogativo da passarci intere nottate insonni. Per fortuna il programma tv adesso darà una risposta inequivocabile. Drammi si consumano sul piccolo schermo. All’epoca niente piercing, quindi vanno tolti. Tocca ad Adriano. Nel Collegio, 18 teenager sono i protagonisti di un particolare viaggio indietro che li trasporta nel 1960 nel Collegio Convitto di Celana a Caprino Bergamasco per un’esperienza educativa di formazione e di relazioni molto diversa e lontana dalla loro realtà quotidiana. E così può succedere di tutto. Ad esempio, durante la trasmissione, Ludovica è riuscita a nascondere la crema per il viso e per le mani. Niente in confronto a Filippo che è ossessionato dalla lacca per il ciuffo. (Continua a leggere dopo la foto)
Via il piercing ad Adriano, stessa sorte che tocca pure a Veronica. Giovane del Corviale. Ovviamente il reality deve essere il più reale possibile. Tutto deve riflettere l’epoca in cui sono stati proiettati, quasi sessant’anni fa. Quindi in collegio ci si sta in divisa. Quelle di allora. E non mancano momenti d’ilarità, quando le ragazze si mettono a ridere per le mutandone della nonna che hanno avuto in dotazione. Poi ancora Filippo. Si è tolto il piercing, ma pure senza, non sfugge ai telespettatori il suo interesse verso le ragazze. Niente di strano. (Continua a leggere dopo le foto)

{loadposition intext} Se non che, lui è uno dei più grandi. Ha diciassette anni e questo lo frena. Un altro dramma che si consuma dentro il Collegio. Niente in confronto a quanto accaduto a Dimitri. Convocato dal preside per avere mancato di rispetto alla sorvegliante. Scatta la punizione. La prima di un lunga serie, si teme. Per cento volte deve scrivere: “Chi ben comincia è a metà dell’opere”. Proprio quello che non è capitato a lui.