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“Mio Dio, non riesco a crederci. Questo è un Da Vinci”. Trova per caso, tra le tante cianfrusaglie lasciategli in eredità dal padre morto, un vecchio disegno. Incuriosito, decide di capire di che si tratti. E quello che scopre ha del sensazionale

 

Era l’uomo delle meraviglie, con tutta probabilità la mente più geniale ad aver mai camminato sulla Terra. E a quanto pare aveva in serbo una serie infinita di sorprese per i posteri. Di chi parliamo? Di Leonardo Da Vinci, ovvio. Che per la cronaca ha deciso di giocare uno scherzetto niente male a un medico francese in pensione, che frugando tra le vecchie cose (quasi tutte di poco conto) lasciategli in eredità dal padre si è trovato di fronte all’improvviso un capolavoro del maestro italiano. Un disegno raffigurante San Sebastiano, per la precisione, sepolto da montagne di carte. Il valore? Parliamo di cifre intorno ai 15,8 milioni di dollari, poco più di 15 milioni di euro. Come riportato dal New York Times è stata questa la stima dell’opera riconosciuta autentica dagli esperti del Metropolitan Museum of Art. E ieri a Parigi il disegno è stato presentato ufficialmente come frutto della creatività senza limiti di Leonardo da Vinci. A riconoscerne la mano era stato Thaddée Prate, direttore della casa d’aste parigina Tajan. (Continua a leggere dopo la foto)


Il piccolo lavoro (circa 7 pollici x 5 pollici) gli era stato portato dal cliente desideroso di fare ordine tra le tante cose ricevute in eredità dal padre, bibliofilo molto appassionato. Lo studio, realizzato con due tonalità di inchiostro a immortalare il martire Sebastiano legato a un albero, aveva però qualcosa di strano. Prate ricorda, come scrive il Messaggero, di essere andato di fretta e avergli prestato inizialmente poca attenzione. (Continua a leggere dopo la foto)

 

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Grazie all’aiuto di un consulente esperto, poco dopo però ecco saltar fuori la verità. A spazzar via ogni dubbio un terzo parere chiesto a Carmen C. Bambach del Metropolitan Museum of Art di New York, che ha confermato le ipotesi e ricordato con emozione l’attimo in cui vide per la prima volta il disegno: “I miei occhi saltarono fuori dalle orbite. L’attribuzione è del tutto incontestabile”. Il lavoro si puó datare fra il 1482 e il 1485, durante la prima fase del periodo di Leonardo a Milano.

”L’ultima cena”: il dettaglio che nessuno aveva mai notato del capolavoro di Leonardo Da Vinci. Non dirci che ci avevi fatto caso (ovvio che mentiresti)


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