Antonio Polese, conosciuto per la trasmissione su Real Time ”Il Boss delle cerimonie”, è morto qualche ora a causa di uno scompenso cardiaco. Solo due giorni fa era stato ricoverato per accertamenti presso la clinica Pineta Grande sulla costa domiziana, a Castel Volturno e poche ore fa la notizia del suo decesso è rimbalzata sui social. L’ottantenne direttore del Castello ”La Sonrisa” era già stato ricoverato in un primo momento al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, successivamente presso l’ospedale Monaldi. Già allora in tantissimi hanno preso a cuore la salute del boss, che appena possibile aveva rassicurato i suoi ammiratori anche con un video. A dare notizia della scomparsa del personaggio televisivo, il Corriere del Mezzogiorno. La notizia è stata confermata anche dal genero dell’uomo, Matteo Giordano, anche lui membro attivo dello staff de ”La Sonrisa”. Entro la giornata la salma sarà riportata dalla clinica e sarà predisposto il funerale. (Continua a leggere dopo la foto)
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A inizio novembre era circolata la notizia, poi smentita, della morte di “don Antonio” e i fan del ”boss” avevano sommerso i social di messaggi di affetto e cordoglio per la famiglia. Per lui, gli ultimi mesi di vita, non sono stati proprio una passeggiata. Oltre ai frequenti ricoveri per gli scompensi cardiaci, Polese deve aver seguito con apprensione anche i fatti di cronaca che hanno riguardato l’azienda di famiglia all’interno della quale venivano girate le puntate del docu-reality sui riti e le tradizioni dei matrimoni nel Napoletano.
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L’8 novembre scorso, infatti, il Tribunale di Torre Annunziata ha decretato la confisca dello sfarzoso hotel ”La Sonrisa”, che in passato aveva anche ha ospitato per anni la trasmissione Rai “Napoli prima e dopo”, accogliendo la tesi della Procura che ipotizzava che l’intero complesso immobiliare fosse sorto in mancanza di qualunque autorizzazione. Inoltre la moglie e il fratello di “don Antonio”, Rita Greco e Agostino Polese, sono stati condannati ad un anno di reclusione per abusi edilizi.