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“Mi alzo e me ne vado!” È guerra tra Silvio Berlusconi e Bianca Berlinguer, e tutto avviene in diretta. I social si scatenano. Cosa ha fatto infuriare l’ex presidente del consiglio

 

Silvio Berlusconi ingabbiato nei tempi televisivi. Succede a Cartabianca, dove il leader di Fi scalpita e non riesce ad argomentare a dovere le ragioni del suo no al referendum costituzionale. Alla giornalista Bianca Berlinguer che lo incalza, Berlusconi replica: “Queste sono questioni serie, non da risposte sì o no. Se lei non mi lascia finire il ragionamento, è inutile fare quest’intervista. E allora mi alzo e me ne vado”. Sempre su Raitre era andato in onda il precedente del maggio 2015, quando il Cav, in un crescendo di tensione con Lucia Annunziata, aveva abbandonato lo studio di In mezz’ora. Questa volta, non arriva a tanto. Berlinguer riconduce l’ospite nei binari della trasmissione: ”Non siamo a Porta a porta che dura due ore…”. A Cartabianca i tempi sono piu’ stretti. E anche il Cav, alla fine, si adegua. (Continua a leggere dopo la foto)

 

Poi ha ribadito che è “una bufala” il fatto che è a favore del Sì, pur sostenendo di votare No: “È importantissimo votare No al referendum, perché con il Sì sarebbe un regime”, ha detto Cavaliere, “Un regime renziano, perché Renzi sarebbe padrone di tutto compresa la scelta del Capo dello Stato e della Corte Costituzionale”. E a Bianca Berlinguer che faceva notare come inzialmente Forza Italia sembrava favorevole alla riforma e alla legge elettorale ha risposto: “Sono entrambe cucite come un abito da Matteo Renzi per il suo partito. Quando ce ne siamo accorti ci siamo subito sfilati”. Inevitabile però anche un accenno al futuro del centrodestra l’ex premier sostiene che non ha ancora deciso se restare o no in campo.

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Le riserve saranno sciolte quando cioè si capirà cosa ne sarà della Costituzione: “Ho detto che dopo il 4 dicembre prenderò con calma una decisione, se continuare o meno l’attività politica o tirami addirittura fuori dalla politica”, ha spiegato, “Il mio senso di responsabilità nei confronti dei cittadini che mi hanno dato 200 milioni di voti in venti anni e del Paese, mi fa sentire ancora necessario”. Di certo Berlusconi non cambia idea sulle primarie: “Se fossero regolate per legge parteciperei”, ha detto, “Altrimenti sarebbero solo una farsa”. E su Giorgia Meloni e Matteo Salvini ha aggiunto: “Se non accettassero di far parte della coalizione di centrodestra, cosa che escludo assolutamente, diventerebbero semplicemente irrilevanti”. Il leader? “Un leader viene dal basso, lo decide e lo sceglie la gente. Non ho in mente nessun nome, ho in mente me stesso, se ancora resterò in campo”.

 

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