Si usa per combattere la stanchezza fisica, tonificare i muscoli, favorire il sonno, sconfiggere la depressione, stimolare la fertilità e pure come afrodisiaco che non ha nulla da invidiare al Viagra. Viene dal Perù, dove la coltivano con metodi biologici e biodinamici e dove la usano pure per contrastare menopausa e andropausa (e tutte le paturnie che da essi derivano): signori e signore, ecco a voi la Maca. Che cos’è? Una tuberosa che cresce a 4000 metri di altezza sugli altipiani andini, ha milioni di proprietà – non a caso i peruviani la usano da 9.000 anni – e ora la potremo usare anche noi, dato che da qualche tempo si trova anche nelle nostre farmacie e parafarmacie. (Continua a leggere dopo la foto)

Non solo fa bene, di più: comprandola si sostengono progetti di scolarizzazione di bambini peruviani e di tutela dei territori sudamericani altrimenti oggetto di cementificazioni e sfruttamenti minerari. A mettere sul mercato la Maca è un’azienda belga di prodotti fitoterapici, la Vivadis, nata dall’idea dell’imprenditrice peruviana Virginia Atala Vivanco. La sua azienda mette sì sul mercato alcuni prodotti – pochi e di altissima qualità – in più ha tra i suoi obiettivi quello di proteggere il territorio e tutelare la fasce più deboli della popolazione. (Continua a leggere dopo la foto)

Insomma uno schiaffo morale a tutte quelle aziende che, invece, sfruttano il lavoro degli abitanti di quelle zone della terra più povere e sfortunate. La Vivadis, al contrario, li aiuta. Li fa lavorare in condizioni ottimali e finanzia progetti di scolarizzazione (che mandano a scuola circa 300 bambini all’anno) e imprenditoria familiare. Insomma, fa bene un po’ a tutti. Questa sì che è sostenibilità.
