Chi c’era, lo scorso fine settimana in quella strada romana bagnata dal sole di fine estate racconta che sia stata peggio (o meglio) di una scena della guerra dei Roses. Urla e schiamazzi senza, per fortuna, il caro vecchio lancio di oggetti che sarebbe potuto valere il daspo televisivo (di questi tempi potrebbe accadere) per entrambi, è stato evitato. Non si sa se abbia prevalso l’omertà dei presenti o il buonsenso del duo catodico più popolare degli ultimi tempi. Sta di fatto che Ludovica Valli e Fabio Ferrara non stanno passando un buon momento. Resta da capire la ragione che li spinge al litigio sulla pubblica piazza e a dichiararsi amore eterno davanti alle telecamere (no, non stiamo azzardando che sia tutta una montatura, ci mancherebbe), ma tant’è. Ludovica, da parte sua, continua come se niente fosse.
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Passando in rassegna i migliori selfie della giornata alla ricerca di quello perfetto e sfogandosi su Instagram. Non certo per quanto successo con il buon Fabio (damnatio memoriae su di lui!), piuttosto per la considerazione che sembra darle il mondo esterno. Nel dettaglio, sulla sua pagina social (che negli ultimi giorni ha incassato un’impennata di like e condivisioni) scrive:
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“Ho sempre pensato che giudicare una persona soffermandosi su una foto postata sul web/social oltretutto non rappresentando neanche un minuto della propria vita di tutti i giorni nella sua massima quotidianità, si tratta veramente di poca intelligenza ma soprattutto di tanta pochezza interiore. Più grave perchè io, Ludovica, mi sono sempre esposta davanti a tutta Italia nelle mie sole uniche vesti, me stessa. Non solo a Uomini e Donne, dove potevate vedere Ludovica truccata, ma anche a Temptation Island, dove avete visto i mille difetti, i capelli scompigliati e quasi sempre senza trucco. Detto ciò dopo un seno rifatto e un mezzo tacco etichettate una persona volgare, sapete cosa vi rispondo? Ciò che si indossa lo si può cambiare nella vita di tutti i giorni, ma ciò che si è umanamente parlando quello non si può cambiare”.
Un pensiero che vale una parte nella rappresentazione della scuola di Atene. Non mollare.
