Sarà “Fuocoammare” di Gianfranco Rosi il film italiano da candidare all’Oscar. La tragedia degli sbarchi dei migranti aveva già ottenuto l’Orso d’Oro al Festival di Berlino. Un viaggio verso Los Angeles iniziato il venti febbraio scorso quando dopo la consegna del premio la produttrice del film aveva raccontato “Meryl Streep mi ha detto, tenendomi per mano: ‘questo film può vincere l’Oscar. Farò di tutto perché sia portato negli Usa’”. Dopo essere stato ospitato in ben tre festival americani (Telluride, Toronto e New York) ed essere stato venduto in più di 70 paesi sparsi in tutto il mondo, il film sbarcherà nelle sale americane accompagnato da una retrospettiva sul lavoro del regista al Lincoln Center di New York. Il film verrà inoltre trasmesso il 3 ottobre su Raitre, giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione.
(continua dopo la foto)

{loadposition intext}
Una candidatura che spiazza visto che i rumors davano per favorito nella corsa italiana agli Oscar Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese che ha sbancato il box office e in odore di remake, o il caso Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabrele Mainetti. La decisione è arrivata ieri. La commissione di selezione riunita all’Anica e composta da Nicola Borrelli (direttore generale del ministero dei Beni Culturali), Paolo Sorrentino (regista), Sandro Veronesi (scrittore), Osvaldo De Santis e Francesco Melzi D’Eril (distributori), Tilde Corsi e Roberto Sessa (produttori).
(continua dopo la foto)

Piera Detassis e Enrico Magrelli (giornalisti). Un riconoscimento non da poco per Rosi che ha vissuto per più di un anno sull’isoletta siciliana facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti.