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“È morto”, addio al grande premio Oscar, con lui avevano lavorato i più grandi attori di Hollywood. Se n’è andato lasciandoci in eredità alcuni dei film più intensi e belli di sempre… “Una tragedia per il mondo del cinema”

  • Cinema

l regista statunitense Curtis Hanson è morto a casa sua, a Los Angeles, all’età di 71 anni per cause naturali, secondo quanto ha riferito un portavoce della polizia locale. Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico, Hanson, nato a Reno nel 1945, ha diretto, fra l’altro, ‘L.A. Confidential’ (1997), tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy e interpretato da Russell Crowe, Guy Pearce, Kevin Spacey e Kim Basinger.

Il film fu uno dei titoli protagonisti degli Oscar 1997 con nove nomination e due premi incassati: Miglior attrice non protagonista a Kim Basinger e Migliore sceneggiatura non originale a Brian Helgeland e Curtis Hanson. Nativo di Reno in Nevada e cresciuto a Los Angeles, Hanson abbandonò la scuola per lavorare come fotografo, scrittore e redattore per riviste di cinema. “In un certo senso è stata quella la mia scuola di cinema”, disse in un’intervista nel 2002. Iniziò a sceneggiare e dirigere nei prima anni ’70.

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Ma il successo arrivò solo nel 1992 con ‘La mano sulla culla’, con il premio Oscar Rebecca De Mornay nei panni della tata in cerca di vendetta. Nel 1994 diresse Il fiume della paura, con Maryl Streep e Kevin Bacon, ma il grande successo arrivò tre anni dopo con L.A. Confidential, tratto dall’omonimo romanzo di James Ellroy e interpretato da Russell Crowe, Guy Pearce, Kevin Spacey e Kim Basinger. Il film ottenne nove nomination agli Oscar, conquistando alla fine due statuette: quella per la miglior attrice non protagonista (Kim Basinger) e quella per la miglior sceneggiatura non originale (Brian Helgeland e lo stesso Hanson).

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Il regista, in una intervista del 2001, disse di aver voluto raccontare la Los Angeles degli anni 50 “perché è il posto dove sono cresciuto”. Hanson ha poi esplorato nel 2002 il mondo della periferia urbana in 8 Mile, il film con Eminem che racconta con grande realismo l’ascesa di un giovane rapper nel complicato mondo del rap. Il film, considerato uno dei migliori dedicati alla cultura hip hop, vinse l’Oscar per la miglior canzone con il brano (Lose yourself) cantato da Eminem. Negli ultimi anni, Hanson aveva diretto In her shoes – Se fossi lei (2005), Le regole del gioco (2007), il film tv Too big to fail – Il crollo dei giganti e Chasing Mavericks, firmato in co-regia con Michael Apted.

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