Tutti conoscono Eleonora Giorgi, impossibile dimenticare una delle icone del cinema italiano, sex symbol delle pellicole cult anni ’70 e ’80, che con la sua bellezza ha fatto impazzire milioni di italiani. Poi realizza il sogno di tante e si lega a un bellissimo del cinema: Massimo Ciavarro, con cui ha una lunga e tormentata storia d’amore. Ma il suo passato non è stato tutto rose e fiori, anzi, piuttosto burrascoso e a raccontare i lati oscuri della sua infanzia, è stata la stessa attrice che è in uscita con la sua autobiografia “Nei panni di un’altra”. In una lunga intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, la Giorgi ha parlato del suo rapporto con i genitori e delle sue malsane abitudini da adolescente che l’hanno portata a condurre uno stile di vita sregolato. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nel flusso del suo racconto Eleonora Giorgi svela lati oscuri del suo passato personale. Nei film la ricordiamo sempre sbarazzina ed “acqua e sapone”, ma il suo privato era molto diverso: “Nonostante fossi ostile all’ idea, mi feci convincere a fumare l’ eroina e in breve di quella nebbia che alterava le percezioni e dilatava i contorni fui prigioniera. In breve tempo non fui più me stessa e un giorno, sul set di un servizio fotografico, mentre già lavoravo nel cinema da molto tempo, cominciai a tremare di freddo e a sentirmi veramente male. In un raro momento di lucidità, chiesi aiuto a mio padre e a Giulia: ‘Se prometti di smettere e disintossicarti, puoi venire a stare da noi’. Ma a salvarla dalla dipendenza dalla droga fu Angelo Rizzoli. La Giorgi racconta come da quella sera la sua vita cambiò e come lui, non la abbandonò mai nel centro di riabilitazione dove fu ricoverata per cinque settimane”. (Continua a leggere dopo il post)
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Eleonora affronta anche il tema del suo rapporto con glia altri, da cui non si è mai sentita apprezzata a dovere: “Per anni sono stata trattata dai media con pregiudizio, come la squinzia senz’arte né parte, quella che aveva fatto la furba con l’ editore, l’arrampicatrice sociale che non sono mai stata. Ero sempre come l’ospite non gradito, il côté frivolo della faccenda, la donna inopportuna che aveva sposato un uomo che secondo i disegni familiari avrebbe dovuto avere in sorte una donna dell’altissima borghesia milanese. Il cinema italiano colto mi snobbava: non c’era una volta che incontrassi Antonioni senza che lui mi ignorasse platealmente”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Nell’intervista la Giorgi parla anche di Massimo Ciavarro e del loro legame così travagliato, ma anche di grandissimo affetto: “Massimo però era il fratello che avevo sempre cercato. L’uomo che mi fece di nuovo credere negli uomini. Andammo a vivere in campagna, per molti anni. Siamo rimasti fratelli e la cosa mi consola”.
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