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Terremoto, in mezzo alla devastazione ecco il primo miracolo. Ore e ore a scavare sotto alle macerie, ma poi alla fine la piccola Giulia (5 anni) l’hanno trovata

 

Una bambina di cinque anni è stata estratta viva dalle macerie a Pescara del Tronto dai Vigili del Fuoco, al lavoro da ore nelle zone colpite dal terremoto che ha colpito il centro Italia nella notte. La conferma arriva dalla sala operativa della Protezione Civile della Marche. ”La bambina è stata fiutata da un cane della polizia. La piccola è in buone condizioni”, dice all’Adnkronos il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli. Ad Arquata del Tronto, paese in provincia di Ascoli Piceno, salvati due bambini, come hanno comunicato via Twitter i Vigili del Fuoco, impegnati nelle operazioni di salvataggio.

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Mentre il bilancio dei morti e dei feriti del violento sisma che nella notte tra il 23 e il 24 agosto scorsi ha distrutto parte del Centro Italia è destinato ad aggravarsi, gli ”angeli del soccorso” continuano a scavare senza sosta tra le macerie. Troppe ancora le persone che mancano all’appello, tra cui bambini. E non c’è tempo da perdere, le ricerche dei dispersi sono spasmodiche. E oltre alla storia della piccola di 5 anni, ormai diventata suo malgrado un simbolo della tragedia (”Per noi è come un’altra figlia”, hanno detto gli eroi che l’hanno salvata dopo ore e ore individuandolo sotto tre metri di detriti), ne arrivano altre, per fortuna a lieto fine.

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Come quella del cane Bravo, di nome e di fatto. Quando i soccorritori sono entrati tra i resti della casa dove abitava con la sua famiglia ad Amatrice, gli ha abbaiato contro minaccioso per cercare di proteggere uno per uno tutti i suoi cari intrappolati sotto alle macerie. Non c’era più niente intorno a loro, ma lui continuava a vegliare sulla sua famiglia. Non è stato facile per i vigili del fuoco riuscire a tranquillizzarlo (la fedeltà e l’amore degli amici a quattro zampe è davvero sorprendente) ma poi hanno raccontato: ”Quando il cane ha visto che stavamo aiutandolo ha capito subito. E si è lasciato prendere. E portare in salvo insieme ai suoi cari”.

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A proposito di animali, tra le tante, troppe, foto di distruzione e disperazione che circolano in rete, ce ne è una, di altro tenore, che difficilmente dimenticheremo:

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È stata scattata ad Amatrice. Come riporta La Stampa lui si chiama Antonio Putini ed è uno dei tanti che sfollati. Il terremoto ha reso inagibile la sua casa e ora dorme su un letto di ospedale in una palestra dove molti altri abitanti del paese hanno trovato rifugio. Ha 97 anni, ancora più difficile a quell’età affrontare una tragedia di quelle proporzioni ma c’è chi non lo molla un minuto: è il suo piccolo cane maltese. Ha un collare ma il guinzaglio non è legato, quindi potrebbe andarsene. E invece rimane lì, col suo anziano amico umano. Già, i cani. Anche loro, quelli delle unità cinofile, come i soccorritori umani, si stanno rivelando fondamentali. È anche grazie a loro che centinaia di persone sono state estratte vive dalle macerie.

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Salvare ma anche salvarsi. A volte, oltre a un pizzico di fortuna, bastano nervi saldi e un letto come riparo. Così, senza nessun tentennamento, una nonna a Pescara del Tronto è riuscita a salvare i suoi due nipotini, Leo e Samuele, 7 e 4 anni. Mentre tremava tutto, la signora Vitaliana li ha fatti scivolare sotto il suo letto. La casa è crollata ma i bimbi sono stati estratti vivi.

Ad Amatrice, invece, dai cumoli di detriti di una delle tante casa franate per il sisma si sentivano i lamenti di un ragazzo. Un gruppo di persone, allora, è si è rimboccato le maniche per estrarre dalle macerie un 20enne di origine peruviana. Racconta all’AdnKronos quei momenti concitati e poi la grande emozione Fernando Scasciafratti: ”Ieri ero qui, una casa era crollata e ho preso parte al salvataggio di un ragazzo rimasto sotto le macerie insieme a una bimba, alla madre e a una badante – racconta – abbiamo levato i sassi uno a uno con le mani, ci sono volute due ore, ma alla fine siamo riusciti a tirarlo fuori. Sentiva freddo ed era sotto choc. Appena l’ho visto l’ho baciato e gli ho detto: ‘È finita, non ti preoccupare adesso va tutto bene’. E per distrarlo, mentre era in barella, gli ho chiesto per quale squadra tifa”.

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Parecchi sopravvissuti sono dei miracolati. Ne sono consapevoli Enzo e Lina Desideri, i coniugi di Viterbo che dopo il crollo della loro casa ad Amatrice sono rimasti sotto alle macerie per quasi 5 ore. Si sono salvati grazie a un armadio che ha creato uno spazio protetto dalle macerie ma anche una grande bombola d’ossigeno, utilizzata dall’uomo per via di una patologia e il cellulare della donna, grazie al quale i due hanno segnalato la loro presenza al 112 e al 118 sotto le rovine dell’abitazione: Quando le pietre e la polvere ci stavano arrivando in testa abbiamo pensato che era finita e che era giunto per noi il momento di morire”.

Poi il miracolo: ”Siamo rimasti sotto le macerie dalle 3.36 alle 8 – aggiunge Lina -, quando finalmente dei soccorritori volontari ci hanno tirato fuori. Mio marito Enzo ha ricevuto subito le prime cure mediche presso il campo sportivo, mentre io sono stata visitata lì vicino. Siamo stanchi, tanto emozionati e sconvolti – conclude – Un qualsiasi minimo rumore ci fa sobbalzare, ci vorrà un po’ per riprendersi. Ma siamo fiduciosi, preghiamo e ringraziamo Dio, Santa Rosa e il patrono di Amatrice che ci hanno protetto”.

“C’è un bambino vivo qui sotto!” Una vocina arriva dall’orrore delle macerie e scattano immediati i soccorsi per tirar fuori il piccolo. Ecco cosa sta succedendo nel paese devastato dal terremoto

 

 


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