Ornella Vanoni super star, dopo le confessioni sul suo stile di vita esagerato e fuori gli schemi, l’ultima diva della musica italiana ha tenuto banco in prima serata. Ospite di Una storia da cantare, nuovo programma del sabato sera di Rai1 che si propone di celebrare i miti della musica italiana, ne ha fatta un’alta delle sue strappando più di un sorriso con le armi che l’hanno fatta conoscere e amare.
Ornella Vanoni ha infatti dato spettacolo con la sua spontaneità e originalità, quella che solo i grandi che non hanno ormai più nulla da dimostrare possono avere. Mentre deliziava il pubblico con la canzone, la Vanoni ha avuto qualche difficoltà a leggere il gobbo dove scorrevano le parole della canzone. Probabilmente la colpa è stata delle luci troppo forti dirette sul viso della cantante ma quello che ne è scaturito è stato un momento di iconicità surreale. Continua dopo la foto
“Non si vede un cazzo, scusate. Dai con questa luce, ricomincio”, ha detto Ornella Vanoni interrompendo la canzone nell’impossibilità di ricordarsi ma, soprattutto, di leggere le parole. Ma non è finita qui, perché la diva della musica italiana si è sfogata, non pensando di essere in diretta: “Ok, ‘cazzo’ lo togliete, perché non sta bene e poi non mi chiamano più. Però è assurdo che la luce mi prenda qua (indicando gli occhi,ndr). Ricominciamo, scusate. ‘Cazzo’ non l’ho detto.” Continua dopo la foto
Standing ovation in studio per Ornella Vanoni, che a quel punto ha ricominciato la canzone portandola a termine correttamente, regalando al pubblico un momento di grandissima musica. Non senza imbarazzo, i due conduttori le si sono avvicinati al termine dell’esibizione mentre il pubblico ancora applaudiva per la sua perfomance. Continua dopo la foto
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“Io pensavo di essere punk, ma davanti a te non sono nulla”, ha concluso Enrico Ruggeri, conduttore della serata insieme a Bianca Guaccero. Inevitabilmente, i social sono impazziti per la perfomance della cantante milanese, che ha portato quella sana dose di improvvisazione e di imprevisto, dando un pizzico di pepe a una serata forse un po’ troppo liturgica senza il suo intervento.
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