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26 cose da non dire mai al vostro capo

Sul lavoro, un buon rapporto con il capo è essenziale per vivere tranquilli e riuscire a fare carriera. Per conoscere quali siano le espressioni verbali che fanno perdere punti agli occhi del capo il sito “Business Insider” ha chiesto consiglio al “career coach” Ryan Kahn e alla sua collega Lynn Taylor, che hanno stilato queste 26 frasi da cancellare all’istante dal vocabolario lavorativo.


1 «Non posso»
Questa espressione denota una mancanza di fiducia in se stessi, ma anche una certa riluttanza nel voler correre dei rischi e nessuno di questi due atteggiamenti è positivo per il management. 
2 «Non è la mia area di competenza»

O in alternativa, «non fa parte del mio lavoro». «Nessun compito lavorativo è scolpito nella pietra e oggi più che mai multidisciplinarietà e flessibilità sono indispensabili>, avverte la Taylor, mentre Kahn mette in guardia sul fatto che le due frasi diano l’idea «che non si è disposti a dare il massimo per il successo dell’azienda». 

3 «Non lo so»

E’ vero che non si può avere una risposta per ogni domanda, «ma provare a formulare un’ipotesi e fare la promessa di trovarla è senz’altro molto meglio di una scrollata di spalle» raccomanda la Taylor.

4 «No»

«Questo tipo di replica è sempre percepita come una sfida e a volte può anche essere necessaria, ma se non è seguita da una spiegazione che la motivi, allora è sempre inappropriata», dice ancora la Taylor.

5 «Proverò»

«Qualcuno la ritiene una risposta accettabile, giudicando positivo il fatto che si “cerchi” di fare le cose al meglio, ma in realtà lascia l’altro interlocutore insicuro sul fatto che possa realmente contare su di voi quando ci sono delle scadenze da rispettare», sottolinea sempre la Taylor.

6 «Non è quello che ho sentito»

«Evitare il pettegolezzo e le congetture è sempre una buona idea, anche perché possono poi ritorcersi contro di voi. Se non si è sicuri a proposito di qualcosa, meglio aspettare che rischiare di apparire non professionali», suggerisce Kahn.

7 – «Come posso trarne beneficio?

«Collaborare con altri settori dell’azienda è fondamentale, chi non fa gioco di squadra non è mai gradito agli occhi dei capi», mette in guardia la Taylor.

8 Mi dispiace, ma…»

«L’avvertimento cancella di fatto la contrizione, facendole perdere autenticità. In questo caso, quando si fa un pasticcio, la frase giusta da dire è “mi dispiace…. Farò più attenzione la prossima volta», suggerisce la Taylor.

9 «Ho fatto del mio meglio»

«Questa è una scappatoia ed è pure controproducente, perché commettere un errore e dire poi che quello era il meglio che potevate fare, non depone certo a favore delle vostre abilità», spiega Kahn.

10 – «Me ne vado»

«Mai minacciare di lasciare l’azienda perché è un comportamento non professionale e spinge gli altri a considerarvi dei soggetti a rischio fuga», consiglia ancora Kahn.

11 «Ho solo pensato che….»

«Classica frase frustrante per un capo, che preferisce sentire che si è fatto un errore di giudizio ma si è imparato dallo stesso piuttosto che delle scuse», è la tesi sostenuta dalla Taylor.

12 «Ci ho provato prima»

«La pigrizia non è mai tollerata e questa frase lascia proprio intendere che non si abbia voglia di fare qualcosa, indipendentemente che si sia realmente provato a farla oppure no>, suggerisce ancora la Taylor»

13 «nel mio precedente posto di lavoro facevamo in questo modo»

«Nessun capo ama quelli che “so tutto io”, quindi è bene procedere gradualmente se si pensa di avere una soluzione migliore al problema», consiglia la Taylor.

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