“Sono arrabbiati un po’ tutti: regioni, sindacati, magistrati… io non ho la verità in tasca. Noi siamo al governo da 8 mesi e o tutti facciamo uno sforzo insieme restituendo i soldi ai cittadini o non c’è futuro”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi a Domenica Live su Canale 5. Renzi si è poi chiesto: “Le Regioni sono arrabbiate? Gli passerà”.
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Il premier ha proseguito: “Ci sono editoriali, riflessioni, commenti che hanno da ridire ma io penso che vanno lasciati fare, se si divertono, facciano pure… Noi parliamo dei problemi dell’Italia: o si fanno le cose o l’Italia perde l’occasione”, ha detto Renzi. “Siccome per vent’anni hanno sempre pagato le famiglie, ora se iniziamo a fare un po’ di tagli ai ministeri e alle Regioni, non è che si possono lamentare”, ha aggiunto il premier Renzi. “Per la prima volta dopo anni la legge di stabilità del 2015 prevede 18 miliardi di tasse in meno, sono tanti soldi. Abbiamo capito che l’Italia non può continuare di chiedere sempre ai soliti di pagare”.
“Quando la sera vado a letto penso che ho davanti grandi sfide ma penso di non essere solo: io non sono la causa dei problemi, io spero di essere qui a rappresentare gli italiani che sperano al di là del colore politico che io ce la faccia”. Quella adottata sul Tfr è “una soluzione molto saggia: abbiamo trovato strumenti per dire chi lo vuole dal 1 gennaio in busta paga potrà chiederli ad azienda” e al tempo stesso “le banche daranno un aiuto alle aziende” per risolvere i problemi di liquidità. “Lasceremo al cittadino la libertà di fare come gli pare, il Tfr è una possibilità”. Per concludere: “Ora è arrivato il momento di mettere da parte bandiere singoli schieramenti e dire ‘ragazzi ora ci sono da fare delle cose, se si fanno si vince la madre di tutte le battaglie, che è il lavoro'”.