Non sarà disponibile prima del 2016 il vaccino contro il virus Ebola che la casa farmaceutica GSK (GlaxoSmithKline) sta sviluppando. In un primo tempo era stati annunciato che 10mila dosi del farmaco potessero essere già consegnate all’inizio del 2015. Ma oggi è arrivata la doccia gelata da Londra: “Prima di poter utilizzare il vaccino – ha detto alla Bbc Ripley Ballou, il capo del programma di ricerca sui vaccini della GlaxoSmithKline (Gsk) – abbiamo bisogno di ulteriori test sulla sua efficacia e sicurezza e non saremo pronti prima della fine del 2015. Di conseguenza, il farmaco verrà commercializzato all’inizio del 2016 e quindi non può essere considerato come una risposta all’epidemia in corso”.

“Al momento – ha spiegato Ballou – sono in corso test di fase 1 del vaccino su volontari sani in Usa, Gran Bretagna e alcuni paesi africani, e se non ci saranno effetti collaterali gravi si procederà all’inizio del 2015 con quelli di efficacia. Poi ci vorrà un po’ di tempo per elaborare i dati e capire qual è la dose efficace e quanto dura l’effetto protettivo – ha detto il capo dei ricecratori Gsk – e allo stesso tempo bisognerà acquisire l’abilità di produrlo su larga scala. Saremo in grado di farlo solo nel 2016, quando sarà troppo tardi per intervenire su questa epidemia. Il lavoro però aiuterà a evitare le prossime”.
Alla frenata della GSK risponde l’accelerazione impressa negli Stati Uniti dalle autorità sanitarie, che hanno chiesto a tre dei laboratori in prima linea nella ricerca di presentare piani di produzione su larga scala del siero ZMapp, noto per essere stato usato, quando era ancora in fase di sperimentazione, nella cura dei primi casi di contagio tra gli operatori sanitari impegnati in Africa occidentale. ZMapp era prodotto dalla Mapp Biopharmaceutical di San Diego, che sin da agosto aveva annunciato di aver esaurito tutte le scorte.