È uscito da scuola sudato e con il volto pallido. Non ha raccontato nulla del pestaggio fino a quando i suoi genitori si sono seriamente preoccupati per le sue condizioni di salute già precarie. Dopo una prima visita medica a San Bartolomeo in Galdo, piccolo paese della provincia di Benevento al confine col Molise, la corsa all’ospedale Cardarelli di Campobasso dove il 13enne, vittima di due bulli suoi coetanei, è stato operato d’urgenza. Ora il ragazzino non ha più la milza. L’organo gli è stato asportato perché spappolato con quello che si sospetta essere stata una gomitata o, più probabilmente, un calcio molto violento. Le sue condizioni sembrano migliorare anche se i medici preferiscono tenerlo sotto controllo a causa dei forti dolori accusati dal giovane ancora in evidente stato confusionale. Tutto è avvenuto lunedì mattina a scuola. Al cambio dell’ora, più verosimilmente durante la ricreazione, il ragazzino è stato bloccato e preso a pugni, schiaffi e calci da un altro studente dell’istituto perché non avrebbe voluto consegnargli la merenda.
Per la mamma della vittima si è trattato di un brutto episodio che non va assolutamente sottovalutato. «L’episodio in questione va inquadrato come atto di bullismo vero e proprio, un fenomeno che nella nostra scuola c’è sempre stato e la stessa scuola non è in grado di fronteggiare in modo adeguato e proteggere i nostri ragazzi. Non posso tollerare che mio figlio possa essere stato vittima di bullismo ed estorsione. Doveva portare un panino anche per altri, un fatto gravissimo che siamo abituati a vedere solo nei film. Mi rendo conto che i genitori proteggano i loro figli, ma si mettessero nei miei panni e quelli di mio marito costretti a vedere nostro figlio in un letto di ospedale tra dolori atroci ed un trauma che si porterà dietro per tutta la vita. Ogni nostra azione è tesa ad evitare che altri episodi simili non accadano».