E no, qui bisogna fare un minuto di silenzio. Perché la trasformazione di Micol Olivieri, conosciuta al grande pubblico per il personaggio di Alice Cudicini dei Cesaroni, ha del clamoroso. Più della vittoria della Grecia a Euro 2004. Più del Leicester che manda sul lastrico gli allibratori di mezzo Regno Unito e del peso in costante aumento di Tina Cipollari (scusaci, restiamo tuoi estimatori ma andava detto).
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Ed ecco qua che da bambina latte e nesquik a provocante Lolita il passo è stato breve. Molto breve. Labbra gonfie, zigomi che vano a ridurre le capacità visive e una pelle così liscia e brillante che ricorda il giardiniere Willy dei Simpson passato sotto la smerigliatrice (special di Halloween, voto 10 a prescindere). La nuova Micol, si è lasciata ammirare qualche giorno fa nel corso di un’intervista in cui, oltre alla profondità del pensiero espresso, è balzata all’occhio per la sua fisionomia molto più felina che umana al punto che, pare, qualcuno si sia chiesto come avesse fatto a nascondere le vibrisse così bene (per inciso, nessuno ce l’ha con lei è semplice e pura ironia, voto 7,5 per le capacità di attrice).
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Labbra rossissime e capelli perennemente scossi da un vento assente, le conferiscono un’aria da vera diva che, indubbiamente, la porterà a toccare nuovi successi professionali. Resta da capire il motivo di una “rivoluzione” che nulla ha da invidiare a quella francese o alla scoperta della penicillina. Si dirà che nell’odierno mondo di lattice dove conta l’apparenza, l’aspetto è un tratto fondamentale. Che è sinonimo di insicurezza – comprensibile per chi ha avuto una vita difficile e senza agi, costantemente in lotta per pagare le spese a fine mese – . Che, di più, fa parte di un rito sciamanico che, insieme al sacrificio di un gallo nero su un talamo di nuda pietra, è necessario per ottenere fama e successo.
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Nel mentre in cui Micol comunque faceva visita al chirurgo plastico (voce da confermare) comunque Totti non aveva ancora firmato con la Roma. Cosa che rattrista i calciofili e gli esteti di tutto il mondo. Veri, presunti o rifatti.
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