Vai al contenuto
Questo sito contribuisce alla audience di

Panettone ritirato dal mercato, l’allarme lanciato dal Ministero della Salute: ecco marca e lotto

Viene commercializzato come un dolce di Natale vegano, ed è una sorta di panettone con gocce di cioccolato, ma al suo interno sono presenti tracce di latte e proteine del latte. Per questi motivi il ministero della Salute ha disposto il ritiro del lotto 8290 di “Dolce Natale” del marchio Despar Veggie, prodotto da Vergani. Chi lo avesse acquistato ed è allergico alle proteine del latte o intollerante al lattosio, scrive il ministero, è invitato a riportarlo nel punto vendita.

Nei mesi scorsi i panettoni erano finiti sotto attacco. A causa della “possibile contaminazione da filamenti metallici”, due lotti di panettoni Maina sono stati richiamati dall’azienda “in via precauzionale”. L’intolleranza al lattosio consiste nell’incapacità di digerire correttamente il lattosio, lo zucchero contenuto nel latte, ed è causata da una presenza insufficiente dell’enzima lattasi. Il disturbo, che si stima interessi almeno il 40% degli italiani, può essere di origine genetica, e dunque comparire già dall’infanzia, oppure manifestarsi in età adulta. (Continua dopo la foto)


Il problema ha origine nell’intestino tenue. Il lattosio infatti è un disaccaride che per essere correttamente digerito dall’organismo deve prima essere scomposto nei due zuccheri semplici che lo compongono: galattosio e glucosio. Questa scissione avviene proprio nell’intestino tenue ad opera dell’enzima lattasi, che come tutti gli enzimi ha il compito principale di facilitare l’assimilazione di specifici cibi “riducendoli” a elementi più semplici. Se l’enzima lattasi è carente o assente, il lattosio non può essere digerito e resta a fermentare nel lume intestinale. (Continua dopo la foto)


“Esistono vari gradi di intolleranza al lattosio e dipendono, appunto, da quanto è consistente e reversibile il deficit di enzima lattasi”, spiega la dottoressa Beatrice Salvioli, Gastroenterologa di Humanitas. “Ciò significa che alcuni soggetti intolleranti possono assumere dosi limitate di lattosio senza effetti indesiderati”. L’intolleranza può essere genetica o acquisita. (Continua dopo la foto)

{loadposition intext}
Nel primo caso l’organismo non è in grado di produrre enzima lattasi a sufficienza; il disturbo si manifesta in genere a partire dal periodo dello svezzamento. In una forma più rara, il neonato è completamente privo di lattasi e quindi manifesta i sintomi già quando viene nutrito con il latte materno. In tutti gli altri casi, invece, l’intolleranza al lattosio è acquisita o secondaria, e può insorgere a qualunque età. Può essere la conseguenza di patologie, lesioni e infiammazioni a carico dell’intestino o di terapie antibiotiche che inibiscono l’attività dell’enzima lattasi. In questi casi il problema è transitorio: occorre eliminare per 3-6 mesi le fonti di lattosio e poi reintrodurle gradualmente.

Ti potrebbe anche interessare: La sindrome del piatto vuoto: cosa è e cosa comporta


Caffeina Logo Footer

Caffeina Magazine (Caffeina) è una testata giornalistica online.
Email: [email protected]

facebook instagram pinterest
powered by Romiltec

©Caffeina Media s.r.l. 2025 | Registrazione al Tribunale di Roma n. 45/2018 | P. IVA: 13524951004


Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure